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Ecco il Frankenstein di Bernard Rose

Ecco il Frankenstein di Bernard Rose

15 marzo 2016, 16:09

Redazione ANSA

ANSACheck

Frankenstein di Rose - RIPRODUZIONE RISERVATA

Frankenstein di Rose - RIPRODUZIONE RISERVATA
Frankenstein di Rose - RIPRODUZIONE RISERVATA

  FRANKENSTEIN  - ambientato nella Los Angeles dei giorni nostri – è raccontato interamente dal punto di vista del mostro. Dopo essere stato creato artificialmente e essere stato abbandonato al suo destino da una coppia di eccentrici coniugi scienziati, Adam - questo è il suo nome - viene aggredito e diventa oggetto di violenza da parte del mondo che lo circonda. Questa creatura inizialmente perfetta, diventata in poco tempo mostro sfigurato, si trova presto a dover fare i conti con il lato più brutto dell’essere umano.
  Bernard Rose dirige la pellicola, su sua stessa sceneggiatura, basata sul romanzo di Mary Shelley, Frankenstein, un classico della letteratura. Xavier Samuel (The Twilight Saga, TwoMothers, Fury) interpreta il mostro, mentre Carrie-Anne Moss (la trilogia di Matrix) incarna Elizabeth Frankenstein, Danny Huston (American Horror Story, Big Eyes) è Victor Frankenstein, e Tony Todd dà il volto ad Eddie, tornando a collaborare con Rose, che lo diresse in Candyman – Terrore dietro lo specchio. Ad occuparsi degli effetti speciali con il make-up troviamo RandyWestgate (X-Men: le origini - Wolverine), sei volte candidato ad un Emmy.

   ''Frankenstein - dichiara il regista - rimane attuale oggi così come lo era duecento anni fa. La sua premessa centrale – il fatto che lo scopo finale della scienza sia creare la vita – fa presa su di noi perché si tratta della verità e perché solo nella nostra epoca questa possibilità si sta facendo decisamente concreta. Il libro di Mary Shelley è uno dei romanzi più influenti del genere horror, fantascientifico e gotico, e, per questo motivo, è stato adattato ed interpretato diverse volte. La più memorabile è il classico del cinema di James Whale, che vedeva protagonista Boris Karloff. Il mostro di quella pellicola entrò nella memoria collettiva come l’immagine della creatura di Frankestein, ma il film contiene anche un cambiamento significativo rispetto al testo di Mary Shelley. Nel romanzo, infatti, Victor Frankenstein disseppellisce cadaveri per studiarli, ma non afferma mai di condurre esperimenti in cui rianima persone decedute. L’ambizione di Victor è creare la vita, ma, quando gli viene chiesto come ci è riuscito, si rifiuta timidamente di spiegarlo, per evitare che qualcun altro abbia la scellerata idea di seguire il suo metodo. Ai giorni nostri, l’idea di plasmare la carne servendosi di una stampante 3D è realtà, e il concetto della creazione di una nuova vita acquisisce maggiore credibilità.
Questa innovazione può giustificare la capacità di dare vita alla carne; cosa accade, invece, per quanto riguarda la coscienza? Nonostante l’incessante processo della scienza, non si ha un’idea più chiara di ciò che costituisce la coscienza rispetto ai tempi di Mary Shelley. Il mostro ha una vita interiore, è un essere vivente dotato di emozioni complesse; sogna, ama, odia: è essenzialmente l’uomo Romantico, e queste sue facoltà ci convincono che è “vivo”. Proviamo empatia nei suoi confronti, per via della sua ingiusta nascita, per il comportamento violento che gli viene insegnato e che mette in pratica all’ennesima potenza, e per la sua sofferenza nell’essere rifiutato dai suoi simili.  Questo è ciò che mi ha attratto di questa vecchia storia, il fatto che si potesse entrare nella sua testa, sentendo la sua confusione ed il suo dolore; percepire la sua crescente curiosità mentre scopre la vera natura delle sue origini e vorrebbe avere le risposte alle domande che prima o poi tutti si pongono: chi sono? Da dove vengo? Qual è il mio destino?''

 

Il film sarà nelle sale italiane dal 17 marzo.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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