Uno dei suoi capolavori, Rocco e i suoi fratelli (Leone d'argento alla Mostra di Venezia del 1960, censurato per oscenità e solo da poco restituito alla sua versione originale) torna in sala da oggi nel magnifico restauro curato dalla Cineteca di Bologna. Quasi in contemporanea il Comune di Milano ha deciso di intitolargli la Civica Scuola di Cinema nel quarantesimo anniversario della morte, il 17 marzo: l'Italia riscopre l'arte di Luchino Visconti e si riappropria dell'eredità di un genio multiforme, ultimo esponente di una cultura profondamente europea. Tra i tanti capolavori da Bellissima (1951) a Senso (1954), da Le notti bianche, leone d'argento nel 1957) a Il Gattopardo (1961), dalla trilogia tedesca (La caduta degli dei, Morte a Venezia,Ludwig) fino ai crepuscolari Gruppo di famiglia in un interno e L'innocente (girati tra il 1974 e il 1976). E' stato un "signore del cinema", instancabile innovatore nel solco della migliore tradizione romantica, potente ideologo della migliore cultura marxista.
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