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Giovanna Mezzogiorno spegne 40 candeline

Giovanna Mezzogiorno spegne 40 candeline

In 20 anni carriera, galleria di donne e una valanga di premi

ROMA, 13 novembre 2014, 20:06

Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

Giovanna Mezzogiorno - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giovanna Mezzogiorno - RIPRODUZIONE RISERVATA
Giovanna Mezzogiorno - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Il mestiere lo ha nel sangue, il talento lo ha coltivato fin da adolescente in Francia alla corte di Peter Brooke ma è solo suo, tanto che nella sua carriera ventennale ha collezionato una valanga di premi, gli occhi sono quelli di suo padre. Giovanna Mezzogiorno spegne il 9 novembre 40 candeline, e la sua bellezza semplice e avvolgente continua a sorprendere.

    Nella sua carriera ha interpretato una galleria di donne autentiche: complesse, fragili, appassionate. A giugno è stata insignita dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere ('Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres') da Joël Meyer, console generale di Francia, all'Institut français Milano. Con questa onorificenza, conferita dal ministero della Cultura e della Comunicazione francese, la Francia ha voluto rendere omaggio ad un' attrice che "riflette splendidamente l'importanza delle relazioni cinematografiche tra Francia e Italia" e "arricchisce costantemente con il suo lavoro il dialogo tra la cultura francese e la cultura italiana".

    "Dire che è un onore è fin troppo scontato - ha detto in quell'occasione l'attrice - questa medaglia per me è una gioia immensa: viene dalla Francia, dove ho vissuto per otto anni che ha cambiato il destino della mia famiglia per sempre".

    Aggiungendo nei ringraziamenti: "accetto con onore questa onorificenza che non considero solo mia ma anche di mio padre".
   

   Nata a Roma nel 1974 e vissuta nel quartiere di Casalpalocco dopo aver frequentato a Parigi il Workshop di Peter Brook, ha debuttato sul palcoscenico nel 1995 nel ruolo di Ofelia nello spettacolo 'Qui est là'. Nel 1997 è apparsa per la prima volta sul grande schermo nel film Il viaggio della sposa di Sergio Rubini e subito ha conquistato una pioggia di premi (tra cui la Targa d'Argento "Nuovi Talenti del Cinema Italiano", il Globo d'Oro della Stampa Estera e il Premio Internazionale Flaiano come migliore interprete femminile della stagione 97-98).


    Da allora non si è mai fermata. Tra i suoi film più importanti ci sono L'ultimo bacio di Gabriele Muccino (2001) con Stefano Accorsi, suo compagno per molti anni, poi il film su Ilaria Alpi di Ferdinando Vicentini Orgnani, con cui vince il Nastro d'Argento alla migliore attrice protagonista. Poi ancora nel 2003 La Finestra di fronte, di Ferzan Ozpetek, con Raoul Bova e Massimo Girotti per questo film riceve numerosi il David di Donatello, il Nastro d'Argento, il Globo d'oro, il Ciak d'oro.
    Poi tra gli altri titoli La Bestia nel Cuore di Cristina Comencini (Coppa Volpi). Un titolo importante per la sua carriera è poi Vincere di Marco Bellocchio (2008), la sua interpretazione le vale un Nastro d'Argento e un Globo d'oro.


    Nel 2010 è nel film di Papaleo Basilicata coast to Coast insieme allo stesso, Max Gazzè, Alessandro Gassman e Paolo Briguglia.
    Nel gennaio 2011 è stata premiata come migliore attrice protagonista per Vincere dal National Society of Film Critics.


    Dopo il successo del film di Papaleo Giovanna sceglie di fermarsi per un lungo periodo si sposa, ha due gemelli. Il rientro quest'anno nelle sale con due film Vino Dentro Di Ferdinando Orignani e i Nostri Ragazzi di Ivano di Matteo. Suo padre, il grande Vittorio Mezzogiorno, non c'è più dal gennaio 1994. Sua madre Cecilia Sacchi è scomparsa nell'ottobre 2010. Oggi c'è la sua bella famiglia, lei con i piccoli Leone e Zeno nati nell'agosto 2011, e suo marito Alessio Fugolo conosciuto sul set di Vincere. Ma Giovanna Mezzogiorno non ha mai pensato di smettere di recitare ''ho cercato, ogni volta di andare oltre, di vedere se ero capace, di sperimentare''. ''Recito da quando avevo vent'anni - aveva raccontato all' ANSA - non mi ero mai fermata per tanto tempo. Sono tornata nel momento in cui mi sentivo di farlo, con serenità. Un film difficile per le tematiche affrontate ma potente''. Affronta la famiglia e le sue contraddizioni, liberamente ispirato al libro "La cena" di Herman Koch. Racconta le vita di due fratelli, Gassman e Lo Cascio, due famiglie, un evento drammatico. Un film che pone una domanda cruciale: cosa fare con i nostri figli coprirli o denunciarli?.
   

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