/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Regina Hubner a Roma con l'installazione video "Dear Cell"

Regina Hubner a Roma con l'installazione video "Dear Cell"

Arte e scienza in mostra al Forum Austriaco di Cultura

ROMA, 30 marzo 2023, 11:24

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

di Ida Bini L'installazione video dell'artista Regina Hübner è in mostra al Forum Austriaco di Cultura a Roma, dal 31 marzo al 5 maggio. Si tratta di un'opera che unisce arte e ricerca: a 17 scienziate e scienziati è stato chiesto di scrivere un'intima lettera al proprio oggetto di ricerca - una cellula - e poi di indirizzare una lettera analoga a loro stessi come se fosse scritta dall'oggetto in questione.
    L'installazione, intitolata "Dear cell - Ricerca ed eros", comprende 4 video: lettere, trascrizioni, cellule e occhi. In quest'ultimo l'occhio dei ricercatori è ripreso in primo piano, al rallentatore: sono visibili dettagli anatomici, la conformazione marmorea dell'iride dal nero più scuro al turchese più chiaro, le ciglia, i riflessi sulle pupille, i movimenti del bulbo, impercettibili o frenetici. "Il concetto - racconta l'artista - si ispira alla differenziazione tra il sé e il non-sé, un principio base dell'immunologia. I ricercatori utilizzano la più sofisticata tecnologia per vedere. Tuttavia osservano, vedono e scoprono con il nostro organo più bello, un dono della natura, l'occhio. Anch'esso è uno strumento, che funziona per ciascuno allo stesso modo, eppure ciascuno vede in modo diverso. L'occhio è filtro e collegamento tra esterno e interno. L'iride ci distingue e ci identifica; è bella, è preziosa. Guardarsi negli occhi significa entrare in contatto profondo e non abbiamo bisogno di parole per capirci. Gli occhi - prosegue l'artista - sono lo specchio dell'anima, non possono mentire: uno sguardo può pietrificare ma con uno sguardo ci si può innamorare".
    "Proprio in tempi di crescente scetticismo nei confronti della scienza - commenta Georg Schnetzer, direttore del Forum Austriaco di Cultura di Roma che ospita l'opera - e di diffusione di teorie complottiste, senza fondamento, progetti come la mostra Dear Cell che promuovono la comprensione tra le discipline e aprono nuovi approcci alla scienza, hanno particolare valore". Per la mostra l'artista ha realizzato anche un catalogo in italiano con il sostegno del Forum Austriaco di Cultura Roma, BMKOES, Land Kärnten e la città di Villach. La mostra gratuita è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza