L'arte protagonista nei luoghi
dismessi o recuperati di Bologna, più spazio alle artiste,
quest'anno più numerose dei colleghi uomini, e un vivace
"confronto generazionale", come lo ha definito il direttore
artistico Lorenzo Balbi, "tra affermati protagonisti e giovani
emergenti" per dare spazio a tutti. Sono alcuni dei tratti
distintivi della art week che segna l'ottava edizione di Art
City Bologna, il cartellone di oltre centro tra mostre, eventi,
performance e spettacoli promosso dal Comune in collaborazione
con BolognaFiere in concomitanza con Arte Fiera, la fiera
internazionale di arte moderna e contemporanea in calendario dal
24 al 26 gennaio.
Un'edizione che "non ha un tema preciso - ha aggiunto - ma
che è un'unione di tanti argomenti. Per il 2020 il medium è la
pittura". Sotto la direzione di Balbi, è stato ideato un
ricchissimo programma che prevede uno special project e 22 main
project, tutti gratuiti, riassunti in una guida, formato
tabloid, e in una app interattiva.
Sabato 25 gennaio torna la Art City White night, la notte
bianca dell'arte con gallerie, palazzi storici e negozi aperti,
performance ed eventi.
"Art City è un progetto che è esploso negli ultimi anni - ha
commentato l'assessore comunale alla cultura Matteo Lepore - è
bello potere usare spazi dismessi come Dumbo o altre strutture
per ospitare l'arte". Tra gli eventi da non perdere "c'è la
prima nazionale di 'La vita nuova' di Romeo Castellucci - ha
aggiunto Balbi - in programma a Dumbo nel fine settimana di Arte
Fiera, la mostra internazionale al Mambo dal titolo
'AgainandAgainandAgainand', sul tema delle ciclicità del tempo
con opere di artisti presentati anche per la prima volta in
Italia e l'apertura al pubblico dello studio di Concetto
Pozzati, simbolo per l'arte bolognese".
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