Non una mostra ma un vero e
proprio 'laboratorio' di storia e cultura del Novecento, per
raccontare il secolo della modernità attraverso un caleidoscopio
espositivo che spazia dalle arti figurative al design
industriale, dalla pubblicità al cinema, dalla fotografia alla
televisione, dai tessuti alle riviste. Apre al pubblico il 23
novembre (fino al 17 maggio) 'L'archivio animato. Lavori in
corso', un nuovo concept di mostra con il quale la Fondazione
Cirulli, sede a San Lazzaro di Savena (Bologna), presenta la sua
peculiare identità di luogo di sperimentazione tra archivio e
spazio espositivo.
Il progetto, realizzato con la consulenza e supervisione di
Jeffrey Schnapp, fondatore e direttore del metaLAB
dell'Università di Harvard e figura di riferimento nel campo
dell'umanistica digitale, costruisce una narrazione del secolo
attraverso i materiali diversi ed eterogenei che compongono la
collezione 'panoramica' di Fondazione Cirulli, la cui sede è lo
storico edificio simbolo dell'architettura moderna italiana
progettato e realizzato nel 1960 dagli architetti e designer
milanesi Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Dino Gavina.
Il capolavoro artistico, le arti decorative, la
comunicazione, il design industriale e la cultura materiale e
visiva, e ancora fotografie, disegni, quadri, sculture, oggetti,
manifesti, volantini, carteggi, biglietti da visita, tessuti,
riviste, libri: sono le forme di comunicazione socio-culturale
che compongono le 19 sezioni di mostra, intrecciandole in un
racconto polifonico sul Novecento con oltre 200 opere. Così,
accanto ad una selezione di 'Frammenti di '900' con dipinti dei
primi tre decenni del secolo, il capitolo dedicato a 'Il tessuto
della modernità' offre una selezione di progetti grafici per
tessuti di arredamento - settore allora in forte espansione -
realizzati per la Triennale di Milano negli anni Cinquanta dai
più rinomati artisti del panorama italiano, come Gio Ponti,
Ettore Sottsass, Lucio Fontana, Enrico Prampolini, Bice Lazzari.
'Fermo immagine' racconta attraverso i volti del cinema e della
tv anni Sessanta gli entusiasmi del boom economico: un capitolo,
quello della televisione, ripreso anche nella sezione 'Munari,
Carboni e la Rai', che racconta l'innovazione grafica della
televisione pubblica ad opera dei due artisti negli anni '50.
E ancora il racconto della modernità attraverso le produzioni
industriali, dalle macchine all'illuministica, la documentazione
fotografica della vita nell'entroterra emiliano del Dopoguerra
con le immagini di Enrico Pasquali e quelle glamour di Arturo
Ghergo, maestro della fotografia italiana. E naturalmente la
pubblicità: dal pannello decorativo realizzato da Xanti
Schawinsky, maestro del Bauhaus, per il negozio Olivetti di
Torino, ai cartelloni pubblicitari originali di inizio secolo
scorso, dal design anonimo delle 'carte pasticcere' brandizzate,
all'evoluzione dei loghi attraverso un'accurata documentazione.
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