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Patto Italia-Francia, l'Uomo Vitruviano al Louvre

Patto Italia-Francia, l'Uomo Vitruviano al Louvre

In cambio Raffaello a Roma nel 2020

ROMA, 24 settembre 2019, 20:30

Paolo Levi

ANSACheck

Prestito di opere di Leonardo Da Vinci al Museo del Louvre e delle opere di Raffaello Sanzio alle Scuderie del Quirinale - Gallerie dell 'Accademia, Venezia - Leonardo Da Vinci Studio di proporzioni del corpo umano detto Uomo Vitruviano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prestito di opere di Leonardo Da Vinci al Museo del Louvre e delle opere di Raffaello Sanzio alle Scuderie del Quirinale - Gallerie dell 'Accademia, Venezia - Leonardo Da Vinci Studio di proporzioni  del corpo umano detto Uomo Vitruviano - RIPRODUZIONE RISERVATA
Prestito di opere di Leonardo Da Vinci al Museo del Louvre e delle opere di Raffaello Sanzio alle Scuderie del Quirinale - Gallerie dell 'Accademia, Venezia - Leonardo Da Vinci Studio di proporzioni del corpo umano detto Uomo Vitruviano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Patto Francia-Italia sulla cultura. Dopo i veleni del passato Roma e Parigi hanno siglato 'intesa per il prestito delle opere di Leonardo da Vinci al Louvre e quelle di Raffaello alle Scuderie del Quirinale, in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte dei due maestri, rispettivamente nel 2019 e nel 2020. Il celeberrimo disegno dell'Uomo Vitruviano del genio vinciano sarà prestato per la mostra parigina che si apre tra appena un mese, il 24 ottobre, nel museo più visitato al mondo. Niente da fare, invece per l'Annunciazione, che resterà a Firenze visto il parere negativo del comitato scientifico secondo il quale il trasferimento dell'opera era troppo a rischio. In cambio, diverse opere di Raffaello conservate al Louvre, tra cui il celebre ritratto di Baldassare da Castiglione e l'Autoritratto con un Amico, andranno a Roma per la mostra a lui dedicata nel marzo 2020 alle Scuderie.

A firmare il Memorandum d'Intesa, a Parigi, sono stati i ministri della Cultura, Franck Riester e Dario Franceschini. Dicendosi "felice" per il via libera dell'Italia al prestito dell'Uomo Vitruviano e delle altre opere vinciane, Riester ha reso omaggio a quello che considera un "bellissimo simbolo dell'amicizia" franco-italiana, sulla scia della recente visita effettuata a Roma dal presidente Emmanuel Macron, primo leader straniero a incontrare il presidente del consiglio Giuseppe Conte dopo la nomina del nuovo esecutivo giallorosso, dopo quasi un anno di tensioni e bordate a ripetizione con il precedente governo gialloverde e la Lega di Matteo Salvini. Da parte sua, Franceschini ha insistito sulla necessità che la cultura venga messa al "centro" delle politiche europee", sia per "costruire cittadinanza comune sia perché è una grande opportunità di crescita economica". Iniziative come quella sancita oggi in Rue de Valois, ha proseguito, hanno "un valore in sé ma anche un valore di prospettiva. La collaborazione tra Francia e Italia può essere il motore di un processo di centralità della cultura nelle politiche europee", ha auspicato.

Delle 23 opere che verranno inviate da diversi musei italiani a Parigi, sono sette quelle contenute nell'odierno Memorandum. Oltre all'Uomo Vitruviano, conservato alla Galleria dell'Accademia di Venezia, diversi disegni degli Uffizi nonché le copie di 'Leda' e della 'Battaglia di Anghiari'. Dure critiche per il prestito dell'Uomo Vitruviano sono state espresse dalla sezione veneziana di Italia Nostra, secondo cui l'intesa raggiunta oggi è illegittima. "Ai sensi dell'art. 66, comma 2, del Codice dei beni culturali - attacca la presidente, Lidia Fersuoch - non possono uscire dal territorio della Repubblica 'i beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo(). E l'Uomo Vitruviano appartiene al fondo principale delle Gallerie dell'Accademia", ha avvertito, minacciando un eventuale ricorso al Tar. "Il prestito dell'Uomo Vitruviano ha seguito tutte le procedure e tutte le autorizzazioni previste dalla legge italiana", ha invece assicurato Franceschini da Parigi. In piena crisi tra Francia e Italia,lo scorso anno, l'ex sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni (Lega), annunciò di voler rivedere gli accordi già sottoscritti con Parigi per il prestito di alcune opere leonardesche al Louvre. Una situazione che contribuì ad inasprire le tensioni tra le due capitali, fino all'intervento dell'ex ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, che l'inverno scorso tese una mano a Riester, incontrandolo più volte, fino a sancire la ripresa del dialogo e quindi la pace con Parigi. Oggi, salvo ulteriori sorprese, l'epilogo di uno dei prestiti più accidentati nella storia delle relazioni franco-italiane.

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