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A Pompei un teatro già nel IV sec. a C.

A Pompei un teatro già nel IV sec. a C.

Osanna, "E' ipotesi, è appena emersa una cavea naturale"

ROMA, 23 dicembre 2018, 14:34

Silvia Lambertucci

ANSACheck

Pompei, antefissa ritrovata negli scavi accanto al Teatro grande. "Sono scoperte delle ultime ore", spiega il direttore Osanna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pompei, antefissa ritrovata negli scavi accanto al Teatro grande. "Sono scoperte delle ultime ore", spiega il direttore Osanna - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pompei, antefissa ritrovata negli scavi accanto al Teatro grande. "Sono scoperte delle ultime ore", spiega il direttore Osanna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un teatro a Pompei già nel IV secolo a.C.. E' una delle ipotesi che arrivano dai nuovi scavi in corso nel sito archeologico, che hanno rivelato la presenza alle spalle del teatro ancora oggi esistente (costruito nel II secolo a C. e quindi per questo già molto antico) di una sorta di cavea naturale. "Sono novità emerse proprio ieri in un sopralluogo e che andranno verificate e studiate", precisa il direttore del parco archeologico Osanna intervenendo alla presentazione della rassegna Pompeii Theatrum Mundi che si terrà nel sito archeologico dal 20 giugno al 13 luglio 2019.

Alle spalle dell'attuale Teatro Grande, spiega Osanna, i geologi "indicavano la presenza di un antico cratere. Scavando è emersa la presenza di un vallone naturale, "che ha la forma di una sorta di cavea e che nel II secolo avanti Cristo, quando a Pompei si fece una campagna di ristrutturazione della città e contestualmente si eresse l'attuale teatro, fu poi riempito con materiali 'sacri' provenienti dal vicino tempio di Atena, creando così il piazzale che ancora oggi è visibile".

Tra i  primi frutti dello scavo, anticipa all'ANSA il direttore, una serie di frammenti e di sculture sacre, tra cui due antefisse che l'ANSA è in grado di documentare e che trovate nelle foto, che "forse provengono dal primitivo tempio di Atena poi ricostruito probabilmente proprio nel II secolo avanti  Cristo".

I lavori,  sottolinea comunque il direttore, "sono ancora in corso: le prime cose sono emerse proprio ieri e quindi al momento non posso scendere in dettagli,  si può parlare solo ipotesi. Ci vorrà il tempo necessario per approfondire e studiare".

 E' chiaro però, conclude, "che i nuovi ritrovamenti sono estremamente importanti. E se questa è la storia , sempre di più ci convinciamo che dobbiamo offrire un futuro a Pompei e che l'esperienza dei nostri visitatori deve essere una esperienza culturale completa, che si deve riflettere  il più possibile anche sul territorio e sui cittadini. Per questo abbiamo deciso di ospitare Pompeii Theatrum Mundi: è una rassegna che fa rivivere Pompei con un teatro di altissima qualità".

   

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