Lo storico bar Jamaica - per decenni
ritrovo milanese preferito di giornalisti, poeti e pittori -
dall'8 novembre riapre le porte all'arte, con l'esposizione di
Paride Ranieri, artista milanese d'ispirazione neoclassica con
la passione per la china ad aria compressa e le polveri, con le
quali crea le sue opere.
"Creo opere con polveri inquinanti come CO2, polveri di
pneumatico, polvere di ferro e ossidi ferrosi che diventano
pigmento pittorico - spiega Ranieri - Nella riduzione delle
dimensioni la materia acquista più energia, si comprime si
densifica e vince sullo spazio".
All'interno delle sue opere si notano elementi ricorrenti,
quelli che Ranieri definisce "i frammenti", nei quali riscontra
l'assenza della "totalità" e che per questo definisce dolorosi.
"I frammenti sono drammatici - spiega l'artista - e con la
memoria storica si cerca di ricomporre i frammenti stessi;
bisogna ricomporli per dargli senso, attraverso la drammaturgia
si riesce a ricomporre e a dare un valore ad un frammento".
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