'Joan Mirò. Mirografia: opere
grafiche 1961 - 1976' è il titolo della mostra che la Fornaciai
art gallery di Firenze inaugura domani. L'esposizione, a cura di
Stefano Masi e in programma fino all'11 novembre, è composta da
ventidue lavori provenienti da una collezione privata, in buona
parte presentati al pubblico per la prima volta.
"L'incisione arricchisce la mia pittura; mi suggerisce nuove
idee; mi spinge a creare su nuove basi. Tutto è connesso". Con
queste parole l'artista aveva spiegato in più occasioni la sua
scelta artistica, iniziata già negli anni Trenta: la litografia
e l'incisione erano il mezzo perfetto per trasferire sulla
materia le sue creature e i suoi mondi fantastici, permeati di
poetico onirismo.
La mostra si apre con cinque acqueforti dall''Album Espriu -
Mirò', del 1971, pubblicato dalla galleria barcellonese 'Sala
gasper'. Fra le opere esposte anche le cinque incisioni che
commentano 'El Pi de Formentor', poema di Miquel Costa y
Llobrera, considerato uno dei capolavori della poesia romantica
catalana. In esposizione poi una serie di celebri litografie
come 'Album 19', del 1962, e 'Ronde de nuit', realizzata nel
1970 per il numero 186 della rivista parigina 'Derrière le
Miroir'. Spiccano poi le sei litografie a colori della serie
'Homentage a Joan Prats', pubblicata in 25 esemplari nel 1971,
tutte numerate e firmate, ideate per omaggiare il promotore
artistico catalano Prats, creatore con Mirò della 'Fondazione
Joan Mirò' di Barcellona.
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