L'atrio enorme e sontuoso
con le quattro colonne corinzie alte più di otto metri lascia
già capire che qui si entra in una casa di elevatissimo rango. E
l'impressione si consolida al cospetto degli affreschi dai mille
colori, i pavimenti raffinati, la piccola spa privata con il
mosaico che riproduce il profilo di un acquedotto romano, il
lussureggiante peristilio con i frontoni decorati dove si
inseguono leoni, cinghiali e pantere. Come documentano le foto
dell'ANSA, tutto richiama al lusso nella Casa delle Nozze
d'Argento, vanto della Pompei sannitica e poi di quella romana.
Riportata alla luce e restaurata tra il 1893 ed il 1910, la
domus forse più preziosa dell'antica città romana è chiusa al
pubblico da decenni. Ora però si volta pagina. Entro il prossimo
autunno - annuncia il direttore del parco archeologico di Pompei
Massimo Osanna - partiranno i restauri che ne consentiranno
finalmente la riapertura al pubblico.
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