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Eco e Narciso, da Caravaggio a Paolini

Eco e Narciso, da Caravaggio a Paolini

11 nuove sale a Palazzo Barberini. 37 opere da Maxxi e Gallerie

ROMA, 17 maggio 2018, 20:12

di Marzia Apice

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La riflessione sull'identità, ossessione degli artisti di ogni epoca. La prospettiva del doppio, dello specchio che ritrae il sé e della relazione con l'altro. Il maschile che incontra il femminile, il sacro che dialoga col profano. Ma anche la collaborazione tra due istituzioni culturali, che stimolano il pubblico a confrontarsi con l'evoluzione degli stili e l'avvicendarsi dei secoli, in un percorso che da Caravaggio arriva a Giulio Paolini. C'è tutto questo nella grande mostra "Eco e Narciso", allestita a Palazzo Barberini dal 18 maggio al 28 ottobre, che indaga il tema del ritratto e dell'autoritratto attraverso 37 opere di 25 artisti provenienti dalle collezioni delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini e del Maxxi.

Arte antica e contemporanea si incontrano anche per celebrare la grande novità che riguarda Palazzo Barberini, nel quale ora sono fruibili per la prima volta 11 nuove sale, occupate per lungo tempo dal Circolo Ufficiali delle Forze Armate, e finalmente restaurate dal 2015 al 2017, per un totale di 750 mq di percorso espositivo. In questo viaggio tra le epoche, è innegabile quanto gli stessi spazi del Palazzo, con il loro pregio artistico e il valore storico, entrino in stretta relazione con le opere della mostra, curata da Flaminia Gennari Santori e Bartolomeo Pietromarchi: accade per esempio nella Sala Pietro da Cortona dove la magnificenza del soffitto affrescato con il Trionfo della Divina Provvidenza incontra le 24 fotografie de Le Ore di Luigi Ontani, con l'immagine dell'artista che si moltiplica in modo teatrale, o nella Sala dei Marmi con il busto di Urbano VIII di Gian Lorenzo Bernini posto al centro tra le due grandi tele Pape e Mao, firmate da Yan Pei-Ming.

Poi il confronto tra le inquietudini del passato con quelle del presente continua con l'opera che guida l'esposizione, il Narciso di Caravaggio: la tela, con il suo giovane protagonista che rivede se stesso riflesso, dialoga con il senso d'assenza dell'Eco nel vuoto, opera site specific di Giulio Paolini. E ancora, il pubblico scoprirà la complessità del femminile declinata secondo varie interpretazioni: il ritratto di Beatrice Cenci, attribuito a Guido Reni, simbolo di ribellione e innocenza abusata, i libri cuciti di Maria Lai, le figure di Large Dessert, l'installazione di Kiki Smith, a confronto con i pastelli di Benedetto Luti e Rosalba Carriera, gli enigmi della memoria nel video Illusions and Mirrors di Shirin neshat interpretato da Natalie Portman. Bellissima la relazione dialettica tra il sensuale Nudo femminile di schiena di Pierre Subleyras e le dissacranti gigantografie di SBQR, netnude, gayscape, orsiitaliani, etc..., nelle quali Stefano Arienti ritrae in modo spiazzante, giocando col voyeurismo, alcune coppie gay; così come appare centrata la relazione tra il settecentesco Ritratto della famiglia Quarantotti di Marco Benefial con The invisible man di Yinka Shonibare, una figura che rappresenta il domestico, quel 'personaggio mancante' appositamente pensato dall'artista per l'interazione con il dipinto. Dulcis in fundo, la splendida Fornarina di Raffaello in coppia con la Maria Maddalena di Piero di Cosimo.

"Siamo partiti pensando a come i nuovi spazi potessero essere restituiti al pubblico. Iniziando da Caravaggio per sviluppare il tema del ritratto e dell'autoritratto, abbiamo accostato opere famose ad altre meno note, dimostrando che le categorie del passato tornano anche nel presente", afferma oggi Gennari Santori, curatrice e direttrice delle Gallerie Nazionali, "questo è un percorso temporaneo, perché poi queste sale entreranno a far parte della collezione permanente". Soddisfazione anche da parte del Ministro Dario Franceschini, che in una nota ribadisce che l'inaugurazione delle nuove sale "è il frutto dell'accordo con il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ha permesso di compiere un altro, importante passo verso la piena restituzione alla fruizione culturale degli spazi della Galleria Nazionale d'Arte Antica".

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