Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Maneggiare con cura, le opere monumentali di Pierre Yves Le Duc

Maneggiare con cura, le opere monumentali di Pierre Yves Le Duc

ROMA, 23 ottobre 2017, 12:10

Redazione ANSA

ANSACheck

Pierre Le Duc - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pierre Le Duc - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pierre Le Duc - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - PIERRE-YVES LE DUC, Handle with care. DAL 27 ottobre AL 9 dicembre 2017

La MAC Maja Arte Contemporanea inaugura la mostra Handle with care, in cui presenta per la prima volta a Roma le opere dell’artista francese Pierre-Yves Le Duc.
La ricerca dell’artista si concentra principalmente sulla realizzazione di installazioni monumentali dedicate a precisi luoghi, cicli di opere complesse e articolate con una forte impronta progettuale. Tra questi si espone una selezione di dodici lavori appartenenti alle serie GU, quattro della serie Cosmic whore e il trittico Bandiera.
Esposta nel 2004 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’installazione GU (acronimo di “genoma umano” e di “giudizio universale”), è una light box monumentale composta da cento dipinti (inchiostro di china su carta, “technique de la réserve”) in cui compaiono segni antropomorfici in crescita numerica man mano che dal centro si procede verso l’esterno. I segni - ominidi di pura luce - si moltiplicano sottraendo materia nera al supporto, fino ad essere ipoteticamente così numerosi da cancellare la loro individualità restituendo alla vista l’illusione del foglio bianco iniziale. A questa visione centrifuga si contrappone quella centripeta, in una sorta di rarefazione dell’essere fino all’estinzione definitiva di ogni forma di vita, predominio della materia nera. Non ci sono indicazioni sul senso di lettura, ma piuttosto un questionare sulla vulnerabilità della condizione umana.
Il titolo “Maneggiare con cura” si riferisce non solo all’uomo, la cui sopravvivenza dipende drammaticamente da questioni ambientali, demografiche, politiche, sociali, etc. Le Duc affronta in questa mostra un secondo argomento delicato, quello della sessualità, esponendo sette dipinti le cui immagini trasfigurate si aprono a letture multiple volutamente ambivalenti. Le tele bianche (acrilico su tela di cotone e velo di lino) sono concepite talmente pure da suggerire che qualsiasi cosa si avvicini ad esse possa corromperle. Tecnicamente sono il frutto di un processo di continua sottrazione, rarefazione, e in tal senso sono ambigue perché negano la pittura stessa facendone sparire ogni traccia. Il tema è inserito in un contesto di purezza assoluta estraneo al minimalismo, figlio piuttosto di una schiettezza emotiva priva di fronzoli, di ghirigori puritani, di leziosità letterarie, e soprattutto mai alla ricerca di facili provocazioni.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza