''Non capisco perché dovrei
dimettermi, e neppure il senso di questa polemica: l'antiquario
Giancarlo Ciaroni si è accorto per primo che si trattava del
Barocci rubato dal Duomo di Urbino, io, che avevo solo un
sospetto, l'ho verificato con lui in tempo reale, poi ho preso
contatti con il vescovo e il comandante dei carabinieri. Ho già
pronto il manifesto per esporre il 'Ritratto di giovinetto'
ritrovato nel Museo delle Grotte di Urbino, in continuità con la
mostra Rinascimento segreto. La cattedrale è chiusa a causa del
sisma''. Vittorio Sgarbi, assessore alla Rivoluzione del comune
feltresco, respinge al mittente le critiche dei gruppi Cut
Liberitutti e Urbino al Centro, che lo accusano di non aver
riconosciuto il dipinto rubato messo in catalogo accanto ad un
quadro di sua proprietà dalla casa d'aste Wannenes, e di non
aver esultato per il ritrovamento. ''Cosa devo fare - commenta
Sgarbi con l'ANSA - un elogio pubblico a Ciaroni? Lo farò quando
il ritratto, ora in custodia ad Ancona, tornerà a Urbino''.
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