Le forme sinuose dei celebri Amanti,
gli echi classici dei ritratti scultorei, ma anche le ceramiche,
i giocattoli, i disegni e perfino i mobili: è un mondo
multiforme e fortemente venato di slanci emotivi e legami
sentimentali quello raccontato nella mostra "Giovanni Prini. Il
potere del sentimento", la prima esposizione monografica
dedicata a uno degli artisti italiani più interessanti del
secolo scorso, ospitata nella Galleria d'arte Moderna di Roma
dal 21 dicembre al 26 marzo.
Non solo scultore ma anche pittore e artigiano, Prini arrivò
a Roma a inizi '900 e qui dialogò con i principali artisti della
sua epoca, da Giacomo Balla a Umberto Boccioni, da Duilio
Cambellotti a Gino Severini, tutti assidui frequentatori del suo
celebre salotto nella casa di via Nomentana ideato insieme alla
moglie Orazia Belsito. Per questo nella mostra, a cura di Maria
Paola Maino, non potevano mancare, tra le circa 130 opere
esposte, anche i lavori di alcuni di questi importanti
artisti-amici.
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