Una quarantina di opere per un
viaggio attraverso 'Il collezionismo come passione'. E' quello
che Palazzo Madama propone dal 2 dicembre al 6 marzo con
l'esposizione dedicata a Emanuele d'Azeglio, collezionista e
mecenate piemontese che dopo essere stato ministro
plenipotenziario per il Regno di Sardegna e poi d'Italia a
Londra, dove fondò il Burlington Club, fu direttore del Museo
Civico di Torino dal 1879 al 1890. La mostra si sviluppa
attraverso le raccolte di ceramiche e vetri dorati, graffiti e
dipinti che costituiscono una collezione unica. Fra questi, i
codici miniati del '400 Sforza e d'Avalos, due eccezionali
piatti in maiolica rinascimentale, la scrivania 'alla mazzarina'
di Luigi Prinotto, due tavolette di Antoine de Lonhy e il
dipinto Madonna Villamarina, che torna a Torino dopo oltre un
secolo. Nel percorso anche il servizio di porcellana di Meissen,
acquistato da Palazzo Madama grazie alla prima operazione di
crowdfunding di questo genere in Italia che coinvolse più di
1.500 donatori.
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