Con il restauro delle sue 34 lastre
di 47 metri è ritornato al suo splendore uno dei capolavori
neoclassici della scultura italiana:è il monumentale fregio in
gesso "Il trionfo del console Paolo Emilio sul re Perseo" del
Castello di Racconigi, edificio che affonda le sue radici nel XI
secolo per poi diventare Residenza Sabauda e ora patrimonio
mondiale dell'umanità dell'Unesco. Grazie al contributo della
Fondazione CRT, il fregio può essere di nuovo ammirato dal
pubblico. Ideato da Pelagio Palagi sui modelli di Antonio
Canova, fu realizzato intorno al 1840 dallo scultore genovese
Giuseppe Gaggini. Rappresenta un lungo corteo di circa 150
figure umane, cavalli, buoi e carri che trasportano il ricco
bottino di guerra: il tema allude al buon governo del sovrano,
alla sua cultura e alle sue possibili vittorie militari. Il
fregio è stato restaurato dallo studio Traversi di Bergamo nei
locali delle cucine settecentesche del Castello adibite a
laboratorio temporaneo.
La ricomposizione della sequenza del bassorilievo in base ai
circa 200 frammenti ritrovati nei depositi, ha rappresentato la
prima sfida da affrontare, insieme alla delicatezza del gesso,
alla particolare fragilità della superficie e alle notevoli
dimensioni dell'opera, che ha un'altezza di 1,20 metri e uno
sviluppo lineare di 47 metri. La rinascita del fregio è frutto
della sinergia pubblico-privato, grazie al contributo di 150
mila euro della Fondazione CRT, in collaborazione con la
Fondazione CRC, alcuni sponsor, il Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo - Polo Museale del Piemonte e
l'Associazione Amici del Real Castello di Racconigi.
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