Una vita attraverso novanta opere:
dalle prime prove di ritratti e autoritratti tracciati su carta
appena dopo la guerra in terra feltrina all'esplosione di colori
e sperimentazioni, come l'applicazione di fiori di stoffa sui
dipinti, degli ultimi anni, prima del tragico epilogo nelle
acque del Tevere, a Roma, nel 1964, passando per lavori che
illustrano la ricerca del segno e dello spazio. E' all'insegna
di Tancredi Parmeggiani (1927-1964) la mostra allestita negli
spazi della Peggy Guggenheim, a Venezia, a cura di Luca Massimo
Barbero, che si apre domani fino al 13 marzo 2017 (catalogo
Marsilio)
Si tratta di una retrospettiva che sancisce il grande ritorno
a Venezia, anzi a casa di Peggy, di Tancredi. L'unico artista,
dopo Jackson Pollock, con il quale Peggy Guggenheim ha stretto
un contratto, promuovendone l'opera, facendola conoscere ai
grandi musei e collezionisti d'oltreoceano e organizzando alcune
mostre, come quella del 1954 proprio a Palazzo Venier dei Leoni.
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