Le ninfee di Monet che si specchiano
in quelle di Stefano Arienti. I nudi femminili di Modigliani e
Rodin davanti allo scheletro di De Dominicis. E poi Pollock a tu
per tu con Pistoletto o Boldini tra i Macchiaioli e Fontana,
fino a Andy Warhol che offre falce a martello all'ottocentesco
Giove di Pietro Galli. Debutta la nuova Galleria Nazionale
d'Arte Moderna e Contemporanea (che diventa La GN, La Galleria
Nazionale), tra i primi 20 musei a gestione autonoma e da un
anno diretto da Cristiana Collu, con l'allestimento-mostra Time
is Out of Joint, che fino al 15 aprile 2018 esporrà 500 opere
della collezione, con 45 prestiti e 170 artisti presenti. Per la
prima volta raccontando la collezione non in ordine cronologico,
ma per accostamenti tematici, contrasti, rimandi.
"Mi piace molto e di certo farà discutere - dice il ministro
di beni culturali e turismo Dario Franceschini - La riforma da
frutti. I musei stanno diventando più attraenti, investendo su
innovazione, ricerca e anche su nuovi allestimenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA