E' dedicata a Orazio Gentileschi
(Pisa 1563-Londra 1639) la mostra "Ragione e Natura" che rimarrà
aperta nel Salone del Trono del Palazzo Ducale di Urbino dal 9
luglio al 9 ottobre, con gli stessi orari della Galleria
Nazionale delle Marche. Otto le opere in mostra, tutte oli su
tela, di cui sette Pale d'altare di grandi dimensioni:
l'"Annunciazione" proveniente dalla Galleria Sabauda di Torino;
"Visione di Santa Francesca Romana" e "David con la testa di
Golia" conservate a Urbino; la "Circoncisione" da Ancona; la
"Crocifissione", "La Madonna del Rosario", "San Carlo Borromeo
orante" e "San Carlo Borromeo contempla gli strumenti della
passione", provenienti da Fabriano.
"L'Annunciazione - ha detto il direttore della Galleria
Nazionale delle Marche Peter Aufreiter - è forse il quadro più
famoso e più bello, insieme al nostro ''La Visione di Santa
Francesca Romana''. ''L'idea di mettere queste due opere a
confronto ha portato alla collaborazione con la Galleria Sabauda
di Torino, alla quale era stata prestata la Muta di Raffaello".
La mostra urbinate è una sorta di piccolo risarcimento nei
confronti di Gentileschi, che venne allontanato dalla Corte di
Urbino perché considerato un pittore dal gusto troppo
"realistico" dei caravaggeschi, quindi non adeguato alla
tradizione culturale del Ducato.
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