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A Pompei gli scatti dei Pink Floyd

A Pompei gli scatti dei Pink Floyd

Musica e immagini raccontano lo storico concerto del 1971

POMPEI (NAPOLI), 21 giugno 2016, 19:07

Redazione ANSA

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Quei quattro giorni di ottobre del 1971 divennero leggenda. I Pink Floyd, forse la band che più di ogni altra ha cambiato l'immaginario sonoro e visivo della musica rock, registrarono negli scavi di Pompei un indimenticabile concerto live. Quell'evento e il suo dietro le quinte sono riproposti in oltre 250 foto nella mostra 'Pink Floyd. Live at Pompeii. The exhibition by Adrian Maben', aperta in anteprima il 21 giugno per la Festa della Musica. E a riportare l'atmosfera di quei giorni, la musica della band che accompagna i visitatori lungo i passaggi sotterranei di una sede espositiva unica e suggestiva. L'esposizione sarà ancora visitabile dal 9 all'11 luglio, dopo i due storici concerti che il 7 e l'8 luglio David Gilmour, leader del gruppo, terrà come solista nell'anfiteatro degli scavi, e poi dal 18 luglio a settembre. In mostra ci sono immagini di scena, le foto originali di Jacques Boumandill, il cameraman di allora; il video del film, con le interviste che il regista Adrian Maben realizzò negli studi londinesi di Abbey Road mentre David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters e Richard Wright erano alle prese con le registrazioni di 'The Dark Side of the Moon', ma anche un video che raccoglie tagli di registrazione di chiacchiere in libertà della band, le cosiddette 'Chit Chat with Oysters'. E ancora, filmati di alcuni tra i tanti gruppi attuali ispirati alla mitica formazione. "A Pompei l'antico si coniuga con la contemporaneità, la seconda vita della città - sottolinea il soprintendente Massimo Osanna- Dal 1700 in poi, praticamente la seconda vita dell'antica città, ha influenzato l'arte in tutte le sue dimensioni. Altri eventi espositivi saranno ospitati in questa location, diventata luogo di mostre itineranti". Emozionato il regista Adrian Maben per aver riportato "anche se solo con degli scatti" i Pink Floyd nell'Anfiteatro: "Sono felice per una serie di coincidenze fortunate che hanno reso tutto ciò possibile. Una di queste è il ritorno di Gilmour proprio nel periodo della mostra".
   

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