Gli scatti intrinsecamente speculari
di Barbara Probst e Hiroshi Sugimoto insieme alle opere di un
gruppo di più giovani e già affermati autori. Ma anche un
grandioso mobile di Calder, sculture di Medardo Rosso, tele di
Fontana. A Roma la Galleria Nazionale d'Arte Moderna inaugura la
prima parte dei lavori che dovranno rilanciare lo storico museo,
e lo fa con una piccola grande mostra - aperta al pubblico dal
22/6 al 29/1 - che è un concentrato di qualità per un
ragionamento sui concetti solo apparentemente contrapposti di
intervallo e durata, visti qui come due facce della stessa
medaglia, "due momenti simultanei e indissociabili del processo
di trasformazione", per dirla con il curatore Saretto
Cincinelli. Una proposta di qualità "contro il gigantismo delle
mostre", spiega il direttore Cristiana Collu, arrivata con il
concorsone di un anno fa per i primi 20 super direttori. Ma
anche un assaggio dell'esposizione che a ottobre segnerà
l'inaugurazione in grande stile del museo rinnovato.
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