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A Cagliari restauro tomba Caio Rubellio

A Cagliari restauro tomba Caio Rubellio

Nella necropoli di Tuvixeddu, la più grande del Mediterraneo

CAGLIARI, 20 giugno 2016, 13:06

Redazione ANSA

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Un pezzo di storia di Cagliari è stato riconsegnato alla città con il completamento dei lavori di restauro della tomba di Rubellio, monumentale sepolcro del complesso funerario di età romana alle pendici del colle di Tuvixeddu, dove si trova la necropoli punica più grande del Mediterraneo.
    L'intervento, durato circa due anni, è stato finanziato da Arcus S.p.A. (ora incorporata in Ales S.p.A.) per un importo pari a 270 mila euro. Ha interessato sia il sepolcro fatto realizzare nella prima età imperiale romana da Caio Rubellio per sé e per le sue due mogli, come riportato nell'epigrafe che ne sovrasta l'ingresso, sia le tre tombe ad esso adiacenti.
    L'obiettivo prefissato era quello di contrastare il degrado del banco roccioso. Si tratta - hanno spiegato esperti e studiosi questa mattina in una conferenza stampa - del primo intervento conservativo di tombe a camera ipogeica nell'area urbana di Cagliari, che ha consentito di mettere a punto le metodologie più adeguate al mantenimento dei calcari locali da adottare anche nei futuri interventi. "Un lavoro di grande impatto - ha detto il Soprintendente Archeologo Marco Edoardo Minoja durante l'illustrazione dell'intervento insieme all'Università di Cagliari (presente tra gli altri il direttore del Dipartimento di Storia Beni Culturali e Territorio Francesco Atzeni) - anche perché restituisce alla città un sito lasciato per tanto tempo al degrado: veniva usato come casa per i senza tetto. Questo intervento si inserisce in un quadro più ampio che comprende il consolidamento della Grotta della vipera, l'area "spiga e pesci" all'inizio di viale Sant'Avendrace. Tutto questo grazie all'impegno delle amministrazioni interessate".
    L'intervento è stato completato nel 2015 con il contributo di 16 mila euro del Comune di Cagliari, che ha consentito di pulire e mettere in sicurezza altri due ambienti funerari attigui, ampliando così il percorso di visita.
   

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