I due bambini che, solo su una
collina di macerie e armi, finalmente si possono voler bene. O
il 'Love Rat', il topo che, alter ego o forse unico
sopravvissuto all'Apocalisse, pennello sulla zampa, dipinge un
grande cuore rosso sul muro. O le scimmie di 'Laugh Now But One
Day I'll Be in Charge': "Ridete adesso ma un giorno saremo noi a
comandare". Il genio di Banksy, il più controverso, popolare e
misterioso artista e attivista contemporaneo, considerato
massimo esponente della street-art, arriva a Roma protagonista
di 'Guerra Capitalismo e Libertà', la più ricca mostra a lui mai
dedicata, ideata e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro -
Italia e Mediterraneo, a Palazzo Cipolla dal 24 maggio al 4
settembre.
In tutto, 150 opere tra dipinti, sculture, stencils, 50
copertine di dischi e oggetti rari, molti dei quali mai esposti
in precedenza, che i curatori Stefano Antonelli, Francesca
Mezzano e Acoris Andipa, hanno raccolto rigorosamente da
collezionisti privati e, dunque, non sottratti alla strada.
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