Turner sperimentatore di tecniche e pigmenti, viaggiatore affascinato dalla luce gialla del sud e da quella diafana del nord, più interessato allo studio delle nuove teorie del colore che al rispetto delle regole pittoriche del suo tempo. E' l'immagine del celebre pittore britannico che emerge dall'ampia mostra inaugurata oggi all'Hotel Caumont di Aix en Provence, un'ex dimora aristocratica interamente ristrutturata e trasformata in spazio espositivo e per conferenze, inaugurato poco più di un anno fa.
La mostra è realizzata in collaborazione con la galleria Turner Contamporary di Margate e con il contributo della Tate Gallery di Londra, che ha concesso in prestito oltre 30 delle opere che l'artista ha lasciato in eredità allo Stato inglese, pezzi che molto raramente sono autorizzati a lasciare il suolo britannico. A questi si aggiungono numerosi schizzi, acquarelli, tempere e incisioni provenienti da collezioni inglesi e americane, tra cui quella del Centre for British Art dell'università di Yale, per un totale di 120 opere in gran parte di piccolo o medio formato.
La scelta dei curatori è stata infatti di privilegiare le opere realizzate da Turner durante i suoi numerosi viaggi in Europa, dopo la riapertura delle frontiere del 1802, al termine delle guerre napoleoniche. Dipinti spesso poco più che abbozzati, realizzati en plein air, su fogli di carta diversi per spessore, composizione e colore. Panorami del Reno e delle città tedesche, ma anche, e soprattutto, delle coste mediterranee di Francia e Italia, dagli edifici di Marsiglia alle scogliere liguri, dalla Lanterna di Genova, che ritorna in diverse opere, alla luce delle campagne romane.
"Pensate a Turner e penserete ineluttabilmente a dei colori vibranti - commenta il curatore Ian Warrel - La sua opera è caratterizzata da colori forti, che si tratti di stupefacenti tramonti o di chiari di luna profondi. Ed è soprattutto marcata dalla sua predilezione per il giallo". Un'audacia che la mostra vuole valorizzare, con un'articolazione cronologica e tematica allo stesso tempo, che si concentra di volta in volta sull'utilizzo dei nuovi materiali, tra cui alcuni pigmenti ancora sperimentali, sullo studio e l'applicazione delle teorie del colore, sulla partecipazione dell'artista alle riproduzioni in incisioni in bianco e nero di alcune sue opere, uno dei veicoli principali di diffusione della sua fama. "Contrariamente alle precedenti - conclude Warrel - questa esposizione dà un'idea del mondo in cui la vita di Turner fu inestricabilmente legata alla sua arte e alle sue aspirazioni a produrre rappresentazioni coinvolgenti e audaci".
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