Due artisti che non si conobbero ma
che, soprattutto in alcune fasi delle loro carriere, imboccarono
'parallelamente' strade analoghe e molto anticipatrici. Proprio
agli 'Sguardi paralleli' di Mario Ballocco (Milano, 1913-2008) e
Francois Morellet (Cholet, 1926) la Fondazione Ragghianti di
Lucca dedica (fino al 26/6) una doppia personale dei due
artisti, considerati precursori già all'inizio degli anni '50,
di molti aspetti dell'arte cinetica e programmata (e in certa
misura anche della Optical Art), che sarebbe esplosa come
tendenza generale nel decennio successivo.
Circa 70 le opere esposte, molte inedite in Italia, che ne
documentano la carriera dal 1945 agli anni '80. Presenti anche
dipinti di Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla
('compagni di strada' di Ballocco nel Gruppo Origine), e
documenti originali, foto, un video, cataloghi e riviste
d'epoca. Esposti anche i primi neon di Morellet, degli anni '60,
straordinariamente concessi in prestito nonostante la loro
rarità e fragilità.
Il catalogo, delle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi
sull'Arte, è firmato dal curatore della mostra Paolo Bolpagni e
contiene anche un saggio del filosofo Massimo Donà, un testo
scritto da Morellet nel 1971 tradotto per la prima volta in
italiano, le schede scientifiche delle opere esposte e apparati
biobibliografici. La mostra, a ingresso gratuito, è realizzata
in collaborazione con l'Associazione Archivio Mario Ballocco di
Milano e lo Studio Morellet di Cholet, con il sostegno della
Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il Patrocinio del
Comune di Lucca.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA