Una trentina di dipinti, dai fondi d'oro del '300 al '700 di Canaletto e Tiepolo, più tre album di disegni di Antonio Guardi, fratello del più noto Francesco - presente con sei dipinti - compongono il corpo della mostra che vuole essere anche un omaggio alla figura e al gusto per l'arte di Vittorio Cini (1885-1977), imprenditore e tra i più importanti collezionisti d'arte antica nell'Italia del '900. Proprio dalla capacità collezionistica e di 'scoperta' di Cini, che si avvalse dell'aiuto di consiglieri come Bernard Berenson, Federico Zeri o Giuseppe Fiocco, prende spunto l'esposizione, a Venezia. Al secondo piano della Galleria a San Vio, casa-museo un tempo dimora del mecenate, sono presenti una serie di capolavori provenienti dalla collezione personale di Vittorio Cini, mai visti assieme prima d'ora, che sotto la cifra dell'arte veneta offrono un percorso che va dalla tavola di Guglielmo Veneziano, della metà del '300, ai maestri del secolo dei Lumi, passando per Crivelli, Tiziano e Lotto.
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