Una tecnica antichissima che unisce arte e spiritualità e che ancora oggi, in Giappone, rappresenta una fonte di ispirazione artistica e culturale. Il 'maki-e' porta i suoi 1200 anni di storia alla contemporaneità attraverso le opere di artisti che hanno tramutato l'amore per la propria storia in manufatti di altissimo pregio, mescolando la tradizione del popolo nipponico con il design contemporaneo. A portare la tecnica in Italia, in occasione delle iniziative commemorative per il 150/o Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, è Yutaro Shimode, riconosciuto come il più grande artista vivente che utilizza la tecnica: in una performance artistica al Museo nazionale d'arte orientale Giuseppe Tucci di Roma, il maestro ha mostrato le tecniche della lavorazione tradizionale, che realizza nel suo atelier a Kyoto, e le nuove tecniche contemporanee, come l'utilizzo della serigrafia o di sostanze adesive, che hanno consentito di adattare l'arte del "maki-e" alla produzione industriale.
Una polvere di metallo - oro, argento, oro giapponese, platino -, abbinata a pigmenti, viene applicata sul disegno realizzato dall'artista con particolari pennelli, realizzati con peli di gatto, di topo e di altri roditori. La decorazione viene fissata da una lacca naturale posta sia alla base della superficie sia sulla decorazione. Si tratta di una resina che viene estratta dalla linfa dell'urushi, un albero presente soltanto in alcuni Paesi dell'Asia Orientale come Giappone, Corea e Birmania. L'opera viene completata con un'asciugatura in contenitori umidi: l'acqua attiva un enzima della resina che consente il contatto con l'ossigeno e quindi l'essicazione. Il risultato è una composizione lucente che appare quasi interna alla superficie dell'opera, come se l'oggetto contenesse in se stesso la decorazione.
"Tutta la mia famiglia si è dedicata a questa arte - ha detto all'ANSA il maestro Yutaro Shimode - ho ereditato le tecniche da mio nonno e ho proseguito l'attività tradizionale tramandandola a mia figlia, che sta studiando le proprietà di questa lacca in un dottorato, e a giovani apprendisti artigiani che lavorano con me nel mio studio".
La tecnica "maki-e" comprende molte modalità di realizzazione che dipendono dalle caratteristiche delle polveri d'oro: "Ci sono circa ottanta tipi di polveri diverse che differiscono per forma, consistenza e finezza dei grani, - ha spiegato Shimode - ogni varietà di forma, ogni gradazione di grandezza richiede un particolare processo di lavorazione". Nel suo atelier, il maestro produce centinaia di manufatti ogni anno ma ci sono delle opere particolarmente pregiate che richiedono una lunga lavorazione che può durare molti mesi, "come quelle per gli arredi della casa Imperiale o come le suppellettili necessarie ai rituali delle cerimonie di trasferimento del santuario di Ise, che avviene ogni venti anni". "Se non si ha una forte spiritualità non si può utilizzare questi materiali e trasformare la tecnica in arte, - ha detto infine il maestro Yutaro Shimode - per padroneggiare questo tipo di arte occorre una forte sintonia con lo spirito".
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