Quadri da ascoltare, non soltanto da ammirare: è la novità dell'estate proposta dalla National Gallery di Londra, che dall'8 luglio al 6 settembre offrirà ai suoi visitatori lo speciale progetto Soundscapes, a cura di Minna Moore Ede, nell'ambito del quale è stato chiesto a musicisti e sound artists di scegliere un'opera d'arte tra quelle della collezione del museo per interpretarla attraverso musica e suono. Il compositore di musica sacra, da camera, opera e balletto Nico Muhly, la sound artist Susan Philipsz, il premio Oscar compositore di musica da film Gabriel Yared, il dj e produttore Jamie xx, e ancora Chris Watson, leader nella registrazione di fenomeni naturali, e il duo di sound artists Janet Cardiff e George Bures Miller: sono questi i nomi coinvolti nel progetto, artisti affermati che hanno scelto di "adottare" tra le opere della collezione rispettivamente "The Wilton Diptych" (circa 1395-9), "The Ambassadors" (1533) di Hans Holbein il Giovane, "Bathers (Les Grandes Baigneuses)" (circa 1894-1905) di Paul Cézanne, "Coastal Scene" (1892) di Théo van Rysselberghe, "Lake Keitele" (1905) di Akseli Gallen-Kallela, "San Gerolamo nello studio" (1475) di Antonello da Messina. Il risultato di questo dialogo tra epoche diverse è rappresentato da inediti "paesaggi sonori", opere "site specific" ovvero appositamente pensate per gli spazi della National Gallery. Quest'ultima infatti metterà a disposizione di ogni artista partecipante una stanza insonorizzata: solo in quel luogo il visitatore potrà ammirare la nuova creazione, tra musica e pittura. "Hear the painting. See the sound", recita il claim dell'iniziativa, a suggerire quindi una fruizione multisensoriale, per coinvolgere allo stesso tempo la vista e l'udito, con l'obiettivo di guidare verso un'emozione più piena e più completa, oltre che insolita in un museo. A questo si aggiunge, di conseguenza, che la Galleria raggiunge un ulteriore obiettivo, quello di dimostrare quanto i capolavori del passato siano in grado di stimolare ancora oggi una creazione ispirata e consapevole da parte di artisti contemporanei. Come ha affermato Nicholas Penny, direttore della National Gallery, "quando i suoni sono stati composti in relazione a un'opera d'arte possono incoraggiare e spingere alla concentrazione. E questo si combina con l'immagine, per affascinarci e trasportarci. A quel punto il silenzio non ci appare più come prima!".
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