Tra i maggiori artisti a cavallo tra '800 e '900, ricercato e conteso dall'aristocrazia e e la ricca borghesia internazionale nella Parigi della Belle Epoque, Giovanni Boldini è al centro di una grande mostra allestita dal 24 ottobre al 18 gennaio negli spazi della GamManzoni, il Centro Studi per l'Arte Moderna e Contemporanea di Milano. Esposte circa 40 opere, di cui alcune mai viste in pubblico, provenienti da prestigiose raccolte private per celebrare uno tra gli indiscussi protagonisti dell'arte italiana.
Con il titolo 'Boldini. Parisien d'Italie', l'importante rassegna si ricollega idealmente alla storica rassegna allestita 25 anni fa alla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente con l'obiettivo di riproporre le tappe fondamentali della carriera del celebre maestro ferrarese. I curatori Enzo Savoia e Francesco Luigi Maspes hanno infatti compiuto un'attenta selezione privilegiando in particolare le opere eseguite a Parigi tra il 1871 e il 1920 circa, il periodo della piena maturità creativa e stilistica dell'artista. Nel percorso espositivo si potranno dunque ammirare opere di grande importanza, come il nucleo di quadri eseguiti per il mercante Adolphe Goupil dove a prevalere sono soggetti garbati o allusivi, ambientati fra un '700 galante, esotismi orientaleggianti e una eccitante contemporaneità.
Ecco quindi una serie di straordinari lavori, densi di materia e di colore, in cui protagoniste sono le dame abbigliate alla moda del tempo, dall'ingenuità maliziosa e carica di sottintesi, moderne interpreti di una femminilità vivace, spesso ritratte sullo sfondo di paesaggi rigogliosi. Di tale produzione, la mostra presenterà capolavori come 'La lettera' (1873), 'Giovane seduta al pianoforte' (1873), 'Berthe esce per la passeggiata' (1874), 'L'attesa' (1878), 'La visita' (1874) e gli acquarelli 'Al parco' (1872) e 'Interno con figura elegante' (1875), tutti eseguiti tra il 1872 e il 1878. A posare qui è Berthe, modella e amante di Boldini per quasi un decennio, la cui fisionomia torna con frequenza nei quadri del periodo. Fino a diventare lo stereotipo di una nuova bellezza femminile.
Non mancheranno le impressioni paesistiche della campagna francese e le vedute parigine, caratterizzate da un realismo singolare in cui il pittore dimostra di padroneggiare sia il piccolo che il grande formato, basando ogni sua creazione sullo studio attento del vero. Basti pensare all''Omnibus in Place Pigalle' (1882), dove la vita pulsante della città in continuo fermento domina la scena.
La mostra inoltre approfondisce l'evoluzione dello stile di Boldini nel genere del ritratto, dalle effigi ufficiali a quelle che raffigurano amici e artisti. È la produzione dove meglio risalta la sintonia del 'Parisien d'Italie' con celebrati maestri a lui contemporanei, quali Degas, Manet, Helleu e Sargent. Nell'ultimo decennio del XIX secolo, Boldini ritrae personaggi illustri, ma soprattutto donne, sempre più interpreti di una femminilità moderna, indipendente. Ritratti come quelli dell'attrice Jeanne Renouardt, di Enrichetta Allegri, di Marie-Louise Herrouet, della Principessa d'Isemburg-Birstein, di madame Lacroix o di mademoiselle Gillespie esprimono magistralmente il fascino del bel mondo parigino, interpretato e colto nella sua verità grazie a pennellate veloci, scattanti, decise. Una cifra impareggiabile, immediatamente riconoscibile e densa di fascino che ha fatto di Boldini uno dei ritrattisti più ricercati e amati dalle dame di fin de siècle e che, come scriveva il critico Thiébault-Sisson nel 1896, ''non conosceva rivali''.
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