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L’uomo, la terra, il genio di Van Gogh

L’uomo, la terra, il genio di Van Gogh

Al Palazzo Reale di Milano 50 capolavori del maestro olandese

12 ottobre 2014, 15:57

Nicoletta Castagni

ANSACheck

mostra VAN GOGH - RIPRODUZIONE RISERVATA

mostra VAN GOGH - RIPRODUZIONE RISERVATA
mostra VAN GOGH - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Il genio di Van Gogh per raccontare l'intimo, indissolubile rapporto tra l'uomo, la terra, la natura: è la grande mostra che si apre 18 ottobre a Milano. Negli spazi di Palazzo Reale, si potranno ammirare fino all'8 marzo circa 50 capolavori del maestro olandese, provenienti dalle più prestigiose raccolte internazionali, fra cui il Kroller-Muller di Otterlo e il Van Gogh Museum di Amsterdam, per una esposizione che si pone quale perfetto corollario del tema di Expo 2015 'Nutrire il pianeta'.
   Intitolata ''Van Gogh. L'uomo e la terra'', la rassegna curata da Kathleen Adler intende infatti dimostrare quanto l'interesse dell'artista per i cicli della terra e della vita dell'uomo abbiano profondamente influenzato tutta la sua poetica. Un rapporto ancestrale che si delinea lungo un percorso espositivo inedito tra dipinti e disegni raffiguranti la terra e i suoi frutti, l'uomo e la vita rurale e agreste, attraverso cui Van Gogh espresse la sua rivoluzione del segno e del colore.

  Nell' allestimento di grande impatto spettacolare realizzato dall'archistar giapponese Kengo Kuma , la rassegna presenterà nuclei di capolavori di particolare importanza, concessi in prestito da queste istituzioni che custodiscono la maggior parte della produzione dell'artista. Suddiviso in sei sezioni, il percorso espositivo racconterà attraverso opere magistrali il suo primo approcciarsi all'arte attraverso la tecnica del disegno (come nell'antico) fino ad arrivare all'esplosione del colore degli ultimi anni, coincidente con i soggiorni nel sud della Francia. Se la mostra si apre con uno dei suoi famosi autoritratti, si prosegue con quelle opere che documentano il suo studio analitico del lavoro dei campi: la zappatura, la semina, la falciatura, la cura del gregge, il ritorno alla capanna. Questi dipinti e disegni mostrano con quale sforzo egli cercasse di imparare a rendere la figura umana e grandi tele come 'Pastore con gregge di pecore' raccontano la sua ambizione a diventare un vero pittore di contadini, seguendo le orme dell'artista francese Jean-François Millet , che tanto ammirava. Realizzate a Nuenen, vicino al confine con il Belgio (dove l'artista visse dal dicembre 1883 a fine novembre 1885), questi primi lavori, nonostante la scarsa accuratezza anatomica, come la 'Testa di Donna', testimoniano già la sua grande capacità di esprimere una verità di sentimenti, per lui più importante della verità letterale.
   Ecco quindi Van Gogh ritrattista, un genere che lui traghetta nella modernità. Quando viveva ancora in Olanda, Van Gogh ritrasse i contadini e le persone che riusciva a persuadere a posare per lui in cambio di pochi spiccioli, ma negli anni successivi, si rivolse piuttosto a conoscenti ed amici, rappresentati tra gli altri in mostra da 'Il ritratto di Joseph-Michael Ginoux' e il 'Ritratto di Joseph Roulin'. Magnifiche le nature morte, grazie alle quali spesso sperimentava nuove possibilità stilistiche e di colore. Oppure le usava per esercitarsi quando la sua arte cambiava in modo più radicale.

   La mostra si conclude con l'accento sul colore, con quella tavolozza che si riempie di luce, di intensi gialli e blu ispirati ai paesaggi della Provenza e simbolo di vita ed energia. L'impianto delle opere si fa sempre più ardito e mostrano una natura plasmata, ordinata e organizzata dalla mano dell'uomo, come in 'Uliveto con due raccoglitori di olive', dipinto vicino all'Ospedale di Saint-Remy. La sua acuta sensibilità a cogliere ciò che concretamente vede dinnanzi a sé ben si vede nell'effetto dei colori di 'Campo di grano con covoni e luna crescente', dove le montagne delle Alpilles sono di un blu intenso e la luna che sorge è luminosa quasi quanto il sole. 

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