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Il Regno, Fresi tra commedia e nostalgia

Il Regno, Fresi tra commedia e nostalgia

con Max Tortora opera prima su principali paiattaforme

ROMA, 24 giugno 2020, 09:51

Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

'Il Regno ' di Francesco Fanuele - RIPRODUZIONE RISERVATA

'Il Regno ' di Francesco Fanuele - RIPRODUZIONE RISERVATA
'Il Regno ' di Francesco Fanuele - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il 26 giugno arriva su iTunes, Google Play, Chili, Sky Primafila Premiere, Rakuten, Infinity, TIMvision e #iorestoinSALA il film "Il Regno", opera prima di Francesco Fanuele, interpretata da Stefano Fresi, Max Tortora, Fotinì Peluso e Silvia D'Amico.
    Nel 2020, c'è ancora chi riesce a sognare una storia improbabile, una commedia dove le battute non mancano, le situazione esilaranti si sprecano, ma lascia una punta di amaro, e un interrogativo: ma in fondo tutta questa tecnologia questa modernità ci servono davvero? Come fa notare uno dei protagonisti - Max Tortora l'avvocato che rileva "io quando ero ragazzino non telefonavo mai, a casa nessuno si preoccupava, oggi se non rispondi a un messaggio si accorgono subito se lo hai letto o meno".
    Il film che il giovane cineasta Francesco Fanuele dirige, è nato da un progetto di un suo cortometraggio, preparato per il suo diploma all'Accademia, poi abbracciato da Fandango che per primo ci ha scommesso e creduto e realizzato con Rai Cinema: è ambientato ai giorni nostri ma è proiettato nel primo medioevo, nell'anno 1100 Dc, e nasce nientemeno che da una eredità che un padre - padrone lascia al figlio Giacomo (Stefano Fresi sempre in stato di grazia), autista dell''ATAC. Lo stesso Fresi era stato interprete del corto dopo essere stato contattato dal giovane regista su facebook racconta "mi sono innamorato di questa storia di come era scritta, ho detto subito di si, i progetti vanno fatti perchè ci si crede e tutto mi piaceva, anche la solitudine di quest'uomo che da autista di autobus, nessuno parla al conducente, si trova da solo su un trono, dopo essere stato cacciato dal padre a abbandonato da bambino". Il Regno è la storia di Giacomo (Stefano Fresi). Quando aveva 11 anni, Giacomo è stato rinnegato dal padre e costretto a lasciare la tenuta agricola in cui era nato, nella periferia di Roma. È cresciuto da solo, colpevolizzandosi e convincendosi di essere sbagliato, per il padre e per il mondo intero. Divenuto intanto un autista di autobus, dopo trent'anni viene contattato dal vecchio avvocato del padre, Bartolomeo Sanna (Max Tortora strepitoso), per prender parte ai funerali del padre. Quando Giacomo torna nella tenuta di famiglia, iniziano però a verificarsi avvenimenti molto singolari. Trova infatti l'avvocato su una carrozza e scopre che la cerimonia funebre si celebrerà all'interno della tenuta e in latino. Ma questi sono gli aspetti meno sorprendenti.
    Le circostanze prenderanno infatti una piega surreale quando Giacomo verrà a conoscenza del progetto realizzato dal padre. Il suo defunto genitore ha infatti trasformato i suoi possedimenti in un vero e proprio Regno, indipendente dallo Stato italiano, con proprie leggi e una propria moneta il baratto. Gli abitanti di questo regno è come se fossero rimasti nel 1100 d.C, lontano dalla tecnologia e da tutto il resto. "singolare quando verrà preso a martellate il suo telefonino quando tenterà di farsi un selfie al momento dell'incoronazione". Giacomo si ritrova così, inaspettatamente, a ereditare un regno di cui ignorava completamente l'esistenza.
    Il suo popolo è pronto ad accoglierlo e seguirlo, ma lui sarà altrettanto pronto ad accettare l'investitura di re a assumersene tutte le responsabilità? Lui che, finora, ha dovuto fare i conti con i suoi complessi d'inferiorità. Potrebbe essere un'occasione di riscatto, soprattutto verso se stesso. La sfrutterà? Ma Giacomo non è affatto come il padre, che fu un prepotente autocrate tutto d'un pezzo. Lui con i sudditi ci vuole parlare, ci vuole fare amicizia. Grosso errore, nessuno vuole un monarca compagnone, ma lui è così. Riuscirà il re più strampalato della storia a farsi rispettare e diventare l'uomo che non è mai riuscito ad essere?La giovane Fotini Peluso interpreta la sorella figlia di un'altra madre morta dandola alla luce. "Io sono figlia della tecnologia, ma mia mamma era di origine greca, mi ricordo da bambina le estati sulla spiaggia da sola con mia sorella a giocare con niente. Ecco credo che oggi tanti bambini non abbiano il tempo di annoiarsi, invece è importante per sviluppare il pensiero, il ragionamento". Spiega Fanuele "Una comunità di persone che ti accetta di diritto senza alcuno sforzo e ti erge su di un piedistallo senza che tu abbia fatto assolutamente nulla. Questo è quello che capita a Giacomo, un uomo a cui bastano quattro immagini per raccontare la sua solitudine mista alla sua assoluta mancanza di autostima. "Io sono molto nostalgico- ha rsiposto  Fresi a chi gli chiedeva cosa ne pensasse - Il mio desiderio è trovarmi dopo la morte in epoche passate che conosco poco”.
    "Perché mio padre ha lasciato tutto a me?" si chiede in continuazione Giacomo. Ed è da questa domanda che parte la riflessione del film: che succede ad una persona assolutamente vuota di coraggio e di autostima se diventa improvvisamente un personaggio/modello da seguire?
   

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