/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Manetti bros e Taviani, "Con loro un doppio legame"

Manetti bros e Taviani, "Con loro un doppio legame"

"Nostro padre cresciuto con loro, li ammiravamo a distanza"

ROMA, 15 aprile 2018, 20:27

Redazione ANSA

ANSACheck

Cinema:photocall 'Song 'e Napule - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinema:photocall  'Song 'e Napule - RIPRODUZIONE RISERVATA
Cinema:photocall 'Song 'e Napule - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una coppia di fratelli registi alla quale si sono sempre sentiti legati da "un doppio filo umano e professionale, un legame molto forte". Molto più giovani dei fratelli Taviani (hanno l'età dei loro figli) Marco e Antonio Manetti, ovvero i Manetti Bros che hanno da poco trionfato ai David con il loro Ammore e Malavita, commentano commossi all'ANSA la scomparsa di Vittorio Taviani. "Siamo molto addolorati, nostro padre Pierluigi (artista e scenografo scomparso anche lui di recente ndr) era nato come loro a San Miniato ed era anzi loro vicino di casa, vivevano praticamente di fronte.- racconta Marco- E' stato loro compagno di infanzia e di giochi, soprattutto del terzo fratello, Franco, che era un po' più piccolo. Poi noi ci siamo ritrovati a Roma compagni di scuola di Valentina, figlia di Paolo; ci frequentavamo nelle rispettive case, vedevamo insieme i film. Oggi siamo addolorati, con la scomparsa di Vittorio, se ne va un pezzo di vita".
    Marco racconta, Antonio a distanza aggiunge, conferma, completa, un po' come facevano sempre i grandi Vittorio e Paolo "Negli anni ci siamo visti un po' meno ma siamo sempre rimasti in contatto, ci telefonavamo e spesso scherzavamo sul fatto che da quella strada di San Miniato fossero uscite due coppie di registi fratelli", sorride Marco. Tanti i film amati e sopratutto il primo, Un uomo da bruciare, "Perché nostro padre, pur non essendo un attore, ci recita e fa anche una parte piuttosto importante. Abbiamo ancora una sua gigantografia dal film. Successivamente ha fatto per loro un piccolo ruolo anche ne I sovversivi". Poi naturalmente c'è il grande Padre Padrone, per i giovani Manetti un riferimento fondamentale: "Quando è uscito eravamo alle elementari, mi ricordo benissimo i manifesti per strada- dice Marco, che ha due anni più di Antonio - E' il primo dei loro film che abbiamo visto già da piccoli appassionati da cinema". Due coppie di fratelli in qualche modo sempre legate a distanza, i giovani Manetti ammirati dai grandi e super affermati Taviani. Consigli però, rivelano i registi della fortunata serie tv Coliandro e di Song'e Napule, non ne hanno mai chiesti: "Li abbiamo sempre osservati da lontano, quando incontravamo qualcuno che aveva lavorato con loro, ci incuriosiva sapere come facessero a dividersi il lavoro".
    Antonio ricorda con tenerezza quella volta che - era il 2011 - ricevettero una telefonata da Paolo e Vittorio per il loro film L'arrivo di Wang che era appena uscito nelle sale: "Erano andati a vederlo e ci hanno telefonato per complimentarsi, ci fece un immenso piacere e d'altra parte loro erano così, sono sempre stati entrambi con noi persone fantastiche e spiritose, super gentili, molto accoglienti. In un mondo dove ci siamo sempre un po' sentiti degli outsider, loro erano la parte del cinema italiano che sentivamo più vicina".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza