/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Torna di moda il cinema italiano, boom nel 2016

Torna di moda il cinema italiano, boom nel 2016

Venduti 105 milioni di biglietti, ma Natale disastroso per incassi

ROMA, 18 gennaio 2017, 09:06

Alessandra Magliaro

ANSACheck

CON ZALONE 2016 +6% AL CINEMA, MA SENZA LUI NATALE -35% - RIPRODUZIONE RISERVATA

CON ZALONE 2016 +6% AL CINEMA, MA SENZA LUI NATALE -35% - RIPRODUZIONE RISERVATA
CON ZALONE 2016 +6% AL CINEMA, MA SENZA LUI NATALE -35% - RIPRODUZIONE RISERVATA

San Checco Zalone pensaci tu: i dati annuali degli incassi al cinema si dividono in 'con' o 'senza' il film dell'attore pugliese. Così nel 2016, anno di Quo vado?, i dati del box office italiano secondo il Cinetel - che rileva il 93% delle presenze dell'intero mercato - sono con il segno +: 6,06% sui biglietti venduti (e 105 milioni di ticket) e 3,86% sugli incassi (661 milioni di euro). Senza Zalone, che rappresenta una quota di mercato dell'8,89% di presenze sul totale, il 2016 sarebbe con il segno meno. E infatti il bilancio delle feste, ossia le tre settimane dal 16 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017, in assenza del re degli incassi è un bagno di sangue: - 38,06% di incassi e -35,71% di presenze. La chiamata di Zalone per il pubblico è fuori discussione: nelle 3 settimane delle feste l'offerta non è mancata, anzi se è per questo è stata eccessiva con ben 29 titoli (contro i 17 del 2015) a dividersi fettine magre di torta. E il trend sul 2017, con questa partenza, non è dei migliori. Tutto il cinema italiano ruota intorno a Luca Medici? Naturalmente no, ma "è un grande fenomeno italiano - commenta il presidente dell'Anica Francesco Rutelli - e dobbiamo esserne fieri". Il bilancio dei dati dice anche molto altro sulla stagione passata e sulle tendenze in atto: ad esempio che l'oscillazione da un anno e l'altro è relativa, "il range di presenze in sala oscilla tra i 90 milioni anno nero e 115 anno ottimo - dice il direttore generale cinema del Mibact Nicola Borelli - ed è tra i peggiori in Europa rispetto alla popolazione. La nuova legge, con i relativi decreti attuativi, aspira a ben altre cifre di queste, vuole far fare un salto deciso al cinema in Italia". La riforma 'costringerà' in un certo senso tutti gli operatori del settore a fare sistema, osserva il presidente dei produttori Anica Francesca Cima, "la sfida è prima di tutto culturale: questo è un paese che chiude per ferie tre mesi il cinema e il teatro anche ora che le abitudini dei cittadini non sono più quelle di un tempo, bisogna tutti insieme invertire la tendenza". I numeri potranno essere ben diversi se si portano al cinema "tutti coloro che ora non hanno accesso", per questo è in corso una ricerca sul 'non pubblico' che è rappresentato dal 52% degli italiani che non vanno al cinema neppure una volta in un anno.
Infrangere la regola della stagionalità cinematografica è l'obiettivo che prioritariamente si dà l'Anica nel 2017, attraverso - sottolinea Rutelli - un coordinamento di produttori, distributori, esercenti. "Una sfida che è industriale e culturale insieme - aggiunge il presidente - osservando i dati emerge una volta di più l'anomalia italiana che fa vivere il cinema in sala da settembre a primavera": 40 milioni di biglietti nel primo trimestre 2016, 19 milioni nel secondo, 15 nel terzo e 30 nel quarto. Il presidente dei distributori Andrea Occhipinti azzarda la soluzione: "Blockbuster americani anche in estate e soprattutto in contemporanea day and date porterebbero pubblico in sala anche in quel periodo. Quei titoli di appeal insieme ad altri italiani farebbero la differenza. E il clima c'entra fino ad un certo punto, visto che altri paesi simili a noi non hanno questo problema". Commenta il ministro Dario Franceschini: "Gli italiani stanno tornando al cinema e l'aumento del numero degli spettatori in sala è un'ulteriore conferma della crescita dei consumi culturali nel nostro Paese: dal cinema al teatro, dai musei all'acquisto dei libri, fino ai concerti, in questo 2016 il segno è stato positivo".
Tra gli altri dati non meno importanti la quota di mercato del cinema italiano, salita al 28,71% di presenze (21,35% nel 2015), in calo quella del cinema americano (55,19% rispetto al 60% 2015), mentre i film distribuiti sono passati dai 480 del 2015 ai 554 del 2016. Forse troppi? "Alcune sono uscite tecniche per beneficiare dei contributi - spiega Borrelli - e con la nuova legge accadrà molto meno, oppure per essere poi venduti alle pay tv". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza