Donna fuori dal comune, educata dal padre come un uomo, Cristina di Svezia viene raccontata da Dario Fo, a modo suo, in 'Quasi per caso una donna', dandole voce tra documenti e teatro. Il Premio Nobel, morto il 13 ottobre a Milano, ha esaminato i testi storici, osservato i dipinti che la ritraggono, ripreso le cronache dell'epoca e un po' la ha anche immaginata per restituirle la sua straordinaria unicità nel suo ultimo libro che aveva consegnato a Guanda per cui uscirà entro la fine del 2016.
Di Cristina di Svezia che preferiva indossare abiti maschili, che si comportava da uomo e ama soprattutto le donne, Dario Fo raccontava con delicatezza anche gli amori femminili, in particolare quello con la dama di corte Ebba Sparre. Nata e cresciuta in un'Europa in guerra, Cristina si trovò più volte al crocevia di questioni religiose, di potere, di politica e di sesso, dando prova di essere una spericolata ed eroica protagonista del suo tempo, con molto da raccontare anche al mondo di oggi. Si circondò di intellettuali, da Cartesio a Pascal a Molière e, convertitasi al cattolicesimo, lasciò il trono per trasferirsi a Roma, dove diede vita al movimento artistico che, dopo la sua morte nel 1689, portò alla fondazione dell'Accademia dell'Arcadia.
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