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Venezia 73: Naomi Watts presenta The Bleeder

Venezia 73: Naomi Watts presenta The Bleeder

Storia vera di Chuck Wepner che resistette 15 round contro Muhammad Ali

02 settembre 2016, 18:58

di Francesco Gallo

ANSACheck

Naomi Watts - RIPRODUZIONE RISERVATA

Naomi Watts - RIPRODUZIONE RISERVATA
Naomi Watts - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ha ragione Liev Screiber, il protagonista e produttore di The Bleeder, film fuori concorso al Festival di Venezia, che Chuck Wepner, il vero pugile che ha ispirato il personaggio Rocky Balboa con ''il suo naturale atteggiamento si è aperto alla trappola del narcisismo pagando poi la sua passione di voler essere amato da tutti''. Il film di Philippe Falardeau con Naomi Watts, Elisabeth Moss e Michael Rapaport, racconta appunto la parabola breve di questo venditore di alcolici del New Jersey che resistette per ben quindici round contro quello che è stato forse il più grande pugile di tutti i tempi: Muhammad Ali. E, per capire meglio l'ingenuità di Chuck Wepner , che ora a 77 anni e vive sempre nel New Jersey , se è vero che stata appunto la sua vita a ispirare la fortunata e milionaria serie interpretata da Sylvester Stallone, non ha ricavato neppure un dollaro da tutta questa operazione.

Un personaggio pieno di cuore, il suo, semplice e vanitoso come un bambino che ha scoperto che riesce a picchiare tutti e che nei suoi dieci anni sul ring subì solo due K.O., otto rotture del naso e ben 313 punti di sutura (non a caso il suo nomignolo era 'sanguinolento' come ricorda il titolo del film). La sua vita è stata tutta un'epopea da eroe perdente. Buttato fuori di casa dalla moglie Phyliss (Moss), con la quale aveva avuto una bambina per i suoi continui tradimenti, dopo la breve notorietà si era dato ad alcool, droghe e aveva anche subito la dura esperienza della prigione. E questo fino all'incontro con Linda la saggia bartender (Watts) con la quale attualmente vive. ''Con questo personaggio - dice Naomi Watts - mi sono allontanata dai miei soliti personaggi in crisi di nervi. Di lei mi è sempre piaciuta la sua saggezza e il fatto di essere una donna piena di spirito. Ho incontrato la vera Linda registrando il suo personaggio, come parla e si veste, e ci siamo trovate anche molto bene insieme''. Scegliere i personaggi spiega ancora l'attrice britannica naturalizzata australiana:''dipende dalla sceneggiatura. Se questa mi parla va bene, devo sentire insomma il bisogno di interpretare quel ruolo''.

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