"La vera felicità è non possedere nulla, quando si possiede tanto è come entrare in un tunnel di preoccupazioni. Nel nulla non c'è stress, non ci sono differenze, non c'è scadenza. Quindi questo ti permette di vivere la vita in maniera più tranquilla": così Rodolfo Laganà presenta 'Nudo proprietario 2.0', in scena oggi, domani, domenica e il 26, 27 e 28 febbraio a Roma al Salone Margherita.
"In questo momento mi sento molto proprietario della mia vita perché ho voglia di fare quello che faccio ormai da diversi anni, sarà l'età ma più cresci e più ti senti proprietario della tua vita. Quindi posso dire: ora mi ci sento", spiega l'attore, che da qualche anno combatte con la sclerosi multipla.
Il one man show ha già appassionato centinaia di spettatori con un sold out dopo l'altro. Gli ingredienti di Nudo Proprietario 2.0 sono un mix di comicità, romanticismo, irrazionalità, musica ma soprattutto un Laganà disposto a mettersi completamente a "nudo" per il suo amato pubblico.
Partendo da una riflessione sull'età, racconta se stesso e le avventure con una vita che, col passare del tempo, ti cambia radicalmente.
"Ho 58 anni - racconta - e l'età mi ha cambiato tante cose, a cominciare dal carattere. Infatti prima al computer usavo il 12, ora se non metto minimo il 24 vedo solo una macchia nera".
Affiancato in scena "dai suoi unici neuroni rimasti", quello della memoria (Gianni Quinto) e quello della musica (Roberto Giglio), Rodolfo Laganà si confronta con se stesso e apre una divertentissima parabola che comprende il rapporto con il sonno, con il cibo, col sesso, con la politica, con gli altri.
Il comico romano dice che per essere "nudi proprietari" della propria vita bisogna prima di tutto fare una cosa: riprendersi il proprio tempo, liberi da ogni schiavitù che inganni la mente.
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