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>>>ANSA/ Cinema: Cobain racconta Cobain in 'Montage of heck'

>>>ANSA/ Cinema: Cobain racconta Cobain in 'Montage of heck'

Il 28 e 29 aprile il docu di Morgen con ore di materiale inedito

ROMA, 06 aprile 2015, 13:05

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Francesca Pierleoni) Non "un film su Nirvana o sul grunge, ma sul viaggio interiore di Kurt Cobain attraverso la vita, su una personalità complessa capace come poche di esprimersi così profondamente attraverso varie forme d'arte". Così il regista Brett Morgen ha concepito Cobain: Montage of heck, primo documentario completamente autorizzato sul rocker morto suicida a 27 anni il 5 aprile 1994 (produttrice esecutiva del film è la figlia 22enne di Kurt, Frances Bean Cobain), che dopo il debutto al Sundance e la presentazione a Berlino arriva nelle sale italiane in uscita evento il 28 e 29 aprile con Universal.
    Morgen costruisce il suo ritratto principalmente attingendo a ore e ore di una sorta di autobiografia audio e video inedita lasciata da Cobain, composta da filmini casalinghi (dall'infanzia di Kurt alla sua vita con Courtney Love e la figlia, nata nel 1992), 4000 pagine di diario, fra disegni (che il regista presenta anche 'animati'), riflessioni, poesie e oltre 200 ore di registrazioni, canzoni, provini e racconti in prima persona di momenti della sua adolescenza (come il primo tentativo di suicidio). A questi si uniscono foto, ricostruzioni animate, immagini di concerti, passaggi delle sue interviste più famose e le conversazioni con i genitori di Cobain, Don e Wendy, la sorella Kim, la prima fidanzata, Tracy Marander, la vedova Courtney, l'amico e compagno di band nei Nirvana Krist Novoselic. "Il progetto mi è stato offerto otto anni fa da Courtney - racconta Morgen all'ANSA -. Pensavo di iniziare subito, ma è servito tempo per risolvere ogni problema di diritti". Da parte di Courtney e Frances "non c'è stata nessuna interferenza o veto, mi era stato garantito dall'inizio pieno accesso al materiale e il director's cut. Raramente ho potuto lavorare così liberamente". Montage of heck (il titolo riprende quello di un'audiocassetta registrata nel 1988 dal musicista) immerge nella ricchezza, nel talento e nelle contraddizioni di Kurt. Dai primi traumi, subiti durante l'infanzia ad Aberdeen, con i genitori che dopo il divorzio se ne 'liberano' più volte a vicenda, facendogli cambiare spesso casa, a un'adolescenza fra isolamento e ribellione; gli inizi con la musica e le prime esperienze con l'eroina; l'arrivo del grande successo per i Nirvana, vissuto con straniamento e senso di colpa, l'amore con Courtney Love, il difficile rapporto con i media, la caduta sempre più completa nella droga e la depressione dell'ultimo periodo.
    "Quando ho potuto visionare tutto il suo materiale mi sono sentito come nel finale dei Soliti sospetti, quando tutti i pezzi del puzzle trovano posto - dice il regista -. Ascoltando decine di volte alcuni nastri, ho avuto come un'epifania, ho capito che la cosa che Kurt temeva di più fosse essere umiliato e ridicolizzato. Si sente così quando i genitori divorziano, quando viene preso in giro dai compagni, quando i media lo criticano. Me l'hanno confermato Krist Novoselic, Courtney Love e anche nei testi delle sue canzoni è un tema che torna costantemente. Pur non essendo questo un film sul perché Kurt si sia suicidato, alla fine è naturale tirare qualche conclusione".
    Inizialmente, "volevo fare un film senza testimonianze esterne, ma mi sono reso conto di come, soprattutto per raccontarlo nel periodo del successo, mi servissero anche altre voci, perché nelle interviste raramente si apriva - spiega -. Così ho pensato a tre quattro personaggi fondamentali". Non c'è l'altro grande amico e componente storico dei Nirvana, Dave Grohl, oggi leader dei Foo Fighters: "Quando l'ho contattato non poteva, perché stata registrando il suo nuovo album. Poi, mentre stavo finendo il montaggio, mi ha chiamato per dirmi che era disponibile. Ho fatto una lunga intervista con lui, ma non sono riuscito a trovare l'equilibrio giusto per inserirlo".
   

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