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Un sentiero di pace tra Italia e Slovenia

Un sentiero di pace tra Italia e Slovenia

Incontro a Roma per progetto che punta ad unire altri paesi

ROMA, 04 dicembre 2014, 18:57

Redazione ANSA

ANSACheck

Mappa Situazione delle Artiglierie italiane e Austro Ungariche all 'inizio della battaglia del Piave 15/6/1918 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mappa Situazione delle Artiglierie italiane e Austro Ungariche all 'inizio della battaglia del Piave 15/6/1918 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mappa Situazione delle Artiglierie italiane e Austro Ungariche all 'inizio della battaglia del Piave 15/6/1918 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Da fronte di guerra a sentiero di pace, per avvicinare stati che cento anni fa erano su fronti opposti. Identificando i siti dei combattimenti e raccogliendo diari, foto e materiale cartografico, il confine italo-sloveno è pronto per diventare un museo a cielo aperto, grazie all'impegno dei due Paesi, che oggi si sono incontrati a Roma. Inserito fra le iniziative per il centesimo anniversario del primo conflitto mondiale, 'Sentiero di pace' che, in futuro, potrebbe coinvolgere e 'unire' altri Paesi, è il progetto che la Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri sta curando, in accordo con il ministero degli Affari Esteri, e che ha illustrato stamane in un incontro con Petra Svoljak, vicepresidente del Comitato nazionale sloveno per le commemorazioni del centenario della Prima guerra mondiale, accompagnata dall'ambasciatore Iztok Mirosic, e con il presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, Franco Marini.
    L'idea, racconta all'ANSA l'ambasciatore sloveno Iztok Miroi, è nata qualche anno fa, "durante la visita di Stato dell'allora presidente sloveno Danilo Tuerk al presidente della Repubblica Napolitano nel 2011". Da allora è germogliata, e adesso comincia a prendere forma. L'Italia e la Slovenia lavoravano da tempo, separatamente, ad iniziative analoghe di ricognizione e valorizzazione dei siti che furono teatri di guerra, ma con i medesimi obiettivi: favorire la memoria e la conoscenza dei luoghi e insieme proiettarsi verso il futuro.
    Due aspetti strettamente collegati, spiega Franco Marini, presidente del Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale: "Come europei abbiamo l'ambizione di dire che più si conosce l'atrocità della guerra, più si capisce l'importanza di risolvere i conflitti con strumenti diversi dallo scontro, ma anche di coordinare la politica estera europea. In tema di difesa comune abbiamo uno straordinario ritardo, che il governo italiano si sta impegnando a colmare. La scelta di Federica Mogherini come rappresentante per la politica di sicurezza è un passo in questa direzione". Con Italia e Slovenia come capofila, il progetto punta però ad allargarsi agli altri Paesi coinvolti nella guerra, "creando un unico percorso della memoria che vada dal mare del Nord all'Adriatico attraverso Belgio, Francia, Austria e così via".
    "Sarà una via simbolica, ma anche molto fisica - assicura Petra Svoljak - questo è anche un progetto turistico, che punta a far scoprire la storia, la natura e la gastronomia dei luoghi in cui i nostri bisnonni hanno combattuto".
    L'idea del progetto pilota è di congiungere il cammino disegnato sui principali teatri della Grande Guerra presenti nelle regioni italiane al tragitto analogo già tracciato in territorio sloveno. I siti italiani rilevati finora dal Consiglio Nazionale delle Ricerche sono migliaia. Di questi, però, solo alcuni vengono ricordati e sono facilmente localizzabili, tutti gli altri restano nell'oblio o perché, negli anni, il loro nome è cambiato rendendone difficile la collocazione sulle mappe o addirittura sono stati cancellati dalle cartografie. A un secolo di distanza, appare evidente la necessità di disporre di un quadro geografico complessivo delle zone in cui si sono consumati gli eventi bellici e di un sistema integrato per la loro identificazione e l'archiviazione di tutte le informazioni relative. Per questo sarà fondamentale la cooperazione con le regioni interessate, dal Friuli Venezia Giulia a Veneto, Trentino e Lombardia. Non solo: al progetto è collegato un concorso internazionale di idee per la realizzazione di una unica segnaletica - multimediale e non - che identifichi i siti di interesse.
   

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