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Sabrina Ferilli, 50 anni da grande bellezza

Sabrina Ferilli, 50 anni da grande bellezza

Generosità e ironia, cinema, tv, teatro per attrice amata

ROMA, 24 giugno 2014, 20:39

Alessandra Magliaro

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Sabrina Ferilli, 50 anni da grande bellezza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sabrina Ferilli, 50 anni da grande bellezza - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sabrina Ferilli, 50 anni da grande bellezza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un anniversario così, tondo, ti aspetti che lo prenda con ironia e leggerezza, magari anche con una gran risata. Sabrina Ferilli festeggia 50 anni il 28 giugno nell'anno dell'Oscar alla Grande bellezza, che è anche la sua di bellezza, persino ostentata nelle scene del film di Paolo Sorrentino in cui è nuda in un'età in cui potrebbe non essere facile (ma non a lei, è evidente) mostrarsi. Senso dell'umorismo, simpatia naturale, l'intercalare romano - gli spot tormentoni dei divani continuano a ricordarcelo - la passione a sinistra per la politica da molti anni fanno di lei una delle attrici più amate, capace anche, cosa rara, di convogliare le simpatie e l'ammirazione di uomini e donne.
    L'altra passione stranota, per la Roma, la portò ad una scommessa storica: 'mi spoglio se vince lo scudetto'. Correva l'anno 2001: arrivò la vittoria e pure lo striptease, davanti a 100 mila persone nel Circo Massimo dei Rolling Stones. Ferilli è fatta così: generosa. Come quando portò avanti, invano, una battaglia per adottare, da single, un figlio. Il suo privato, data la notorietà, è anche abbastanza pubblico: la rottura dopo 12 anni del matrimonio con Andrea Perrone con le foto sui settimanali gossip del tradimento del marito tenne banco un'estate intera, così come nel 2005 l'inizio della love story (smentita per un po', prima della separazione di lui) con l'ex dg della Rai e ora ad di Terna Flavio Cattaneo o ancora come due anni fa le chiacchieratissime foto di lei con l'attore Francesco Testi.
    La sua carriera parte più di 25 anni fa. Sabrina Ferilli, che è nata a Fiano Romano, viene bocciata al provino per l'ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà ("mi dissero che ero 'troppo italiana'", spiegherà anni dopo), ma con tenacia comincia con le prime parti. Il debutto è con Caramelle da uno sconosciuto di Franco Ferrini del 1986, ma è Ferreri, scegliendola in Diario di un vizio nel '93, a scoprirla e Paolo Virzì a lanciarla definitivamente l'anno dopo in uno dei film ancora oggi più importanti della sua carriera, La bella vita. Il cinema d'autore la scopre - arrivano poi Ferie d'agosto, Vite strozzate, Tu ridi - ma poi dolorosamente l'abbandona. La Ferilli pecca, e tante volte ha denunciato l'anomalia tutta italiana almeno di qualche anno fa, di fare tv e questo agli autori non va. Il cinema allora diventa commedie che ne rafforzano la popolarità come i cinepanettoni di Neri Parenti (Christmas in Love, Natale a New York, Natale a Beverly Hills, Natale a Cortina), A ruota libera di Vincenzo Salemme, Eccezziunale veramente 2 di Carlo Vanzina. Tranne Virzì che torna a chiamarla per Tutta la vita davanti e Sorrentino appunto per La grande bellezza. Tanta tv, un inizio felice a Mai dire gol nel '96, lo stesso anno del Festival di Sanremo 1996 chiamata da Pippo Baudo e poi La bella e la bestia nel 2001 con Lucio Dalla e poi nel 2004 con Giorgio Panariello, ma sono soprattutto i personaggi della fiction televisiva che la raccontano. Serie popolari come Commesse, come il ciclo delle tre donne in omaggio ad Anna Magnani, come la saga con Sofia Loren o Dalida, e poi ancora Anna e i cinque, Due imbroglioni e mezzo con Claudio Bisio, Caldo Criminale con Gabriel Garko e l'ultima Baciamo le mani.
    Nell'eclettica carriera di Sabrina Ferilli c'è anche il teatro, cominciato al Sistina con Alleluja brava gente del '94 con la regia di Garinei e Giovannini e poi sempre nel teatro romano Un paio d'ali e Rugantino e da ultimo La presidentessa, con la regia di Gigi Proietti.
   

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