E' iniziato oggi a Pavia il processo
per la rivolta scoppiata nel carcere di Torre del Gallo la sera
dell'8 marzo 2020, all'inizio della pandemia da Covid-19. Sono
68 gli imputati; per altri indagati la sentenza era già stata
emessa nel corso dell'udienza preliminare.
Stamani il collegio del Tribunale è rimasto a lungo riunito
per decidere in merito all'eccezione presentata dai legali di
diversi imputati contro il capo di imputazione. I reati
contestati infatti sono devastazione e saccheggio; gli avvocati
avevano già chiesto in fase di indagine di derubricarli in
danneggiamento. Il Tribunale ha però respinto l'eccezione, e
l'ipotesi di reato rimane la stessa stabilita dal Gip.
Il processo riprenderà il prossimo 18 luglio con l'audizione
dei primi testimoni, tra cui alcuni agenti di polizia
penitenziaria.
La sommossa si verificò in concomitanza con episodi simili in
altre carceri italiane. I detenuti protestavano contro il blocco
dei colloqui, dovuto all'emergenza sanitaria, e le condizioni di
sovraffollamento nelle celle che avrebbero aumentato i rischi di
contagio.
A Pavia i detenuti danneggiarono docce, quadri elettrici,
telecamere e pareti, appiccarono il fuoco in diverse parti del
carcere e salirono sui tetti. Solo a tarda notte, dopo una lunga
mediazione, tornarono nelle celle. Tre agenti rimasero feriti.
La stima dei danni provocati dalla rivolta ammontò a circa un
milione di euro.
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