/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dove è nato l'inno d'Italia? Indagine università di Genova

Dove è nato l'inno d'Italia? Indagine università di Genova

Comune di Carcare, 'Borsa di studio per scoprire la verità'

SAVONA, 14 aprile 2024, 15:41

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Dov'è nato l'Inno d'Italia? A Carcare, piccolo Comune del Savonese, o a Genova? La verità passerà da una borsa di studio, che il Comune di Carcare attiverà con l'Università di Genova. Lo racconta l'edizione savonese de 'Il Secolo XIX' illustrando il 'braccio di ferro' tra storici e studiosi emerso dal convegno 'L'Italia s'è desta…Uniamoci…Amiamoci…' organizzato dal Comune savonese.
    Presenti il presidente del Consiglio comunale di Genova Carmelo Cassibba e la Fanfara Alpina 'Monte Beigua' di Savona, che ha fatto risuonare le note dell'Inno di Mameli in tutto il paese.
    Saranno gli studenti dell'Università di Genova con una tesi a risolvere il dubbio storico sulla città natale del canto degli italiani e a svelare se la mente che lo compose fu solo Mameli o parte del merito va a padre Scolopio Atanasio Canata, che nel 1846 con il rettore del collegio di Carcare padre Giovanni Garassini accolse per un periodo Goffredo Mameli.
    "È tempo di fare chiarezza - dichiara il sindaco Rodolfo Mirri a 'Il Secolo XIX' -. Carcare non vuole arrogarsi meriti che non ha, ma la tradizione orale e i documenti tramandati dai padri Scolopi, hanno sempre fatto pensare che l'Inno sia stato scritto nel collegio fondato da San Giuseppe Calasanzio. Mameli fu mandato qui dalla famiglia a 19 anni, conobbe padre Canata e dalle loro chiacchierate crediamo sia nato qualcosa di importante, l'Inno. Perciò, anche noi come Genova, rivendichiamo l'appellativo di Città dell'Inno".
    Per supportare la tesi, Carcare si è affidata allo storico Aldo Mola, secondo cui l'Inno potrebbe non essere totalmente opera di Mameli ("troppo giovane per formulare certi versi"), ma "è probabile che sull'opera abbia influito proprio il pensiero di padre Canata". "Ora sarà la ricerca a supportarci nel fare chiarezza", afferma l'assessore comuanale alla Cultura Beatrice Scarrone, spiegando che Carcare istituirà una borsa di studio proprio con l'Università dell'altra città ligure che rivendica la paternità dell'Inno.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza