Sarà processato con rito abbreviato
il maestro di religione di 35 anni finito in carcere, a fine
marzo dello scorso anno, per violenza sessuale nei confronti di
quattro bimbi in un asilo. Abusi, durante le attività a scuola,
documentati anche grazie alle microcamere piazzate dalla Polizia
locale di Milano.
Oggi si è aperta, davanti al gup di Milano Angela Minerva,
l'udienza preliminare nella quale la giudice ha rigettato una
serie di eccezioni preliminari avanzate dalla difesa
dell'imputato. Poi, i legali di quest'ultimo hanno formulato
richiesta di abbreviato. Il processo inizierà il 28 maggio.
Come emerso dagli accertamenti, che hanno portato
all'ordinanza cautelare, firmata dal gip Lorenza Pasquinelli su
richiesta del pm Rosaria Stagnaro, la prima ad avere avuto
sospetti su quell'insegnante era stata una maestra che, entrata
nell'aula e subito dopo aver aperto la porta, aveva notato un
gesto "inusuale", come l'ha definito, ossia il docente che
allontanava in tutta fretta una bimba da sé. Poi, gli inquirenti
hanno collocato le microcamere nell'aula e si è arrivati
all'arresto. L'imputato nei mesi scorsi è passato dal carcere ai
domiciliari in una comunità terapeutica.
Mentre una perizia, chiesta dalla difesa e disposta dal gip,
ha stabilito che non ha alcun vizio di mente, l'insegnante è
finito indagato anche in un altro filone di inchiesta nel quale
sono state raccolte segnalazioni e testimonianze di abusi su
altri quaranta bambini nelle scuole in cui l'uomo ha insegnato
in passato. Tranche di indagine che è ancora aperta.
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