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Oltre 700 i detenuti a Bollate che lavorano

Oltre 700 i detenuti a Bollate che lavorano

Sottosegretario Ostellari, è un modello per tante carceri

MILANO, 09 febbraio 2024, 17:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il tema del lavoro è sempre centrale per il carcere milanese di Bollate (Milano).
    Attualmente, 174 detenuti lavorano all'interno del secondo istituto penitenziario milanese, assunti da aziende private, oltre 350 sono impegnati - a turnazione - alle dipendenze del carcere e 211 in articolo 21 (lavoro esterno). Sono quindi oltre 700 e il loro numero - sottolinea l'istituto - dimostra quanto Bollate "continui ad investire nelle attività professionali come esperienze 'normalizzanti' in un contesto che spesso rischia di essere alienante".
    Il tema del lavoro per i detenuti è stato oggetto di un convegno "Partnership Pubblico-Privato: l'impatto positivo per comunità e aziende", realizzato in collaborazione con The European House Ambrosetti". All'evento è intervenuto, tra gli altri, anche il sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Ostellari, che ha spiegato: "La casa di reclusione di Bollate è un modello per tante carceri italiane. Qui gran parte dei detenuti, dopo un periodo di formazione, sconta la sua pena lavorando. Ciò consente a loro di rieducarsi, allo Stato di risparmiare sulle spese di mantenimento e alla nostra Comunità di essere più sicura, perché un carcerato che impara un mestiere, quando torna in libertà smette di delinquere nel 98% dei casi".
    Il direttore del carcere di Bollate, Giorgio Leggieri, ha osservato che "dietro a questi risultati, e riconoscimenti, c'è il lavoro di tutti coloro che quotidianamente si impegnano per rendere Bollate un carcere d'eccellenza. In particolare, penso allo sforzo profuso dal personale di Polizia Penitenziaria, che ha adottato un modello di sicurezza fondato sulla conoscenza delle persone e sul rapporto diretto con i datori di lavoro".
   
   

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