La Procura di Modena ha disposto il
test del Dna sui resti carbonizzati di donna rinvenuti la
settimana scorsa in un'auto a Concordia e presumibilmente
appartenenti alla 32enne Alice Neri, di cui il marito (che
risulta indagato insieme ad un altro uomo) aveva denunciato la
scomparsa due giorni prima. L'incarico dato dai magistrati
modenesi è quello di estrarre il Dna di Alice Neri dagli oggetti
della donna recuperati dai carabinieri nella sua abitazione e
poi confrontarli con il Dna, appunto, dei resti.
Proprio il marito della donna sarà ascoltato la settimana
prossima, mentre questa mattina sul luogo del rinvenimento, in
una strada sterrata in campagna, sono stati per un sopralluogo i
pubblici ministeri Giuseppe Amara e Claudia Natalini. Sempre
questa mattina i sindaci Luca Prandini, di Concordia, e Maurizia
Rebecchi, di Ravarino (nel Modenese, dove viveva Alice Neri)
hanno deposto dei fiori a nome delle due comunità sul luogo del
rinvenimento dell'auto e dei resti bruciati.
"Le indagini sono ancora in corso, vedono un grande lavoro
delle forze dell'ordine e la piena collaborazione della polizia
locale per la visione delle immagini registrate dalle telecamere
di videosorveglianza e dei varchi", commenta il sindaco
Prandini.
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