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Amianto: GdF Pavia sequestra 140mila mq di ex fabbrica

Amianto: GdF Pavia sequestra 140mila mq di ex fabbrica

Indagati amministratori e responsabili dei lavori di bonifica

PAVIA, 26 maggio 2022, 10:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di di Finanza di Pavia ha eseguito stamani il sequestro probatorio di un'area di circa 140mila metri quadrati dell'ex Fibronit di Broni (Pavia). Si tratta di uno dei siti di interesse nazionale, che rappresentano aree contaminate di particolare estensione classificate come pericolose e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee per evitare danni ambientali e sanitari.
    L'indagine, coordinata dalla Procura di Pavia, riguarda i lavori di bonifica dell'area. Sono stati notificati diversi avvisi di garanzia ad amministratori e responsabili delle società incaricate di bonificare il sito dell'ex Fibronit. Le principali ipotesi di reato contestate sono frode nelle pubbliche forniture; truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche; alcuni reati contro l'ambiente, fra cui inquinamento ambientale, omessa bonifica, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, violazioni delle misure di prevenzione e protezione dei rischi connessi all'esposizione dell'amianto, responsabilità amministrativa degli enti per gli illeciti amministrativi.
    Oltre al sequestro dell'area, la GdF ha ha perquisito gli uffici della stazione appaltante e di due società esecutrici della progettazione e dell'esecuzione dei lavori del secondo lotto di bonifica. "I lavori - si legge in un comunicato della Procura di Pavia, firmato dal procuratore Fabio Napoleone - consistevano nel completamento dello smaltimento dei manufatti/tubazioni collocati sui piazzali esterni dello stabilimento, della bonifica dell'interno dei capannoni contaminati da amianto e della rimozione e smaltimento di tutte le lastre di copertura e tamponamento degli edifici dell'area".
    Per questi lavori, la società che si è aggiudicata l'appalto ha ricevuto, complessivamente, oltre 8 milioni di euro a titolo di contributi e finanziamenti erogati dal Ministero dell'Ambiente e, in parte, dalla Regione Lombardia.
   

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