Il nucleo di polizia
economico-finanziaria della Guardia di di Finanza di Pavia ha
eseguito stamani il sequestro probatorio di un'area di circa
140mila metri quadrati dell'ex Fibronit di Broni (Pavia). Si
tratta di uno dei siti di interesse nazionale, che rappresentano
aree contaminate di particolare estensione classificate come
pericolose e che necessitano di interventi di bonifica del
suolo, del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee
per evitare danni ambientali e sanitari.
L'indagine, coordinata dalla Procura di Pavia, riguarda i
lavori di bonifica dell'area. Sono stati notificati diversi
avvisi di garanzia ad amministratori e responsabili delle
società incaricate di bonificare il sito dell'ex Fibronit. Le
principali ipotesi di reato contestate sono frode nelle
pubbliche forniture; truffa aggravata per il conseguimento di
erogazioni pubbliche; alcuni reati contro l'ambiente, fra cui
inquinamento ambientale, omessa bonifica, attività di gestione
di rifiuti non autorizzata, violazioni delle misure di
prevenzione e protezione dei rischi connessi all'esposizione
dell'amianto, responsabilità amministrativa degli enti per gli
illeciti amministrativi.
Oltre al sequestro dell'area, la GdF ha ha perquisito gli
uffici della stazione appaltante e di due società esecutrici
della progettazione e dell'esecuzione dei lavori del secondo
lotto di bonifica. "I lavori - si legge in un comunicato della
Procura di Pavia, firmato dal procuratore Fabio Napoleone -
consistevano nel completamento dello smaltimento dei
manufatti/tubazioni collocati sui piazzali esterni dello
stabilimento, della bonifica dell'interno dei capannoni
contaminati da amianto e della rimozione e smaltimento di tutte
le lastre di copertura e tamponamento degli edifici dell'area".
Per questi lavori, la società che si è aggiudicata l'appalto ha
ricevuto, complessivamente, oltre 8 milioni di euro a titolo di
contributi e finanziamenti erogati dal Ministero dell'Ambiente
e, in parte, dalla Regione Lombardia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA