La figlia di Ilenia Fabbri si è
costituita parte civile contro entrambi gli imputati - dunque
anche contro il padre - lamentando un danno da due milioni di
euro e chiedendo di conseguenza un sequestro conservativo dei
beni dei due. La difesa dell'esecutore materiale reo confesso
del delitto ha chiesto una perizia psichiatrica sul proprio
assistito. Sono in sintesi queste le novità più rilevanti emerse
dal processo partito in mattinata davanti alla Corte d'Assise di
Ravenna per l'omicidio della 46enne massacrata nella sua
abitazione di Faenza, nel Ravennate, il 6 febbraio, esattamente
otto mesi fa.
Alla sbarra ci sono il meccanico faentino 54enne Claudio
Nanni, inquadrato dalla Procura come mandante ed ex marito della
vittima. E il 53enne Pierluigi Barbieri, alias lo Zingaro, di
origine cervese ma domiciliato nel Reggiano. I due, fatti
entrare dalla polizia penitenziaria in momenti diversi, non si
sono mai guardati. A cercare il contatto con gli occhi, prima
con il padre e poi insistentemente con Barbieri, è stata la
figlia della vittima, Arianna. Oltre a lei, si sono costituiti
parte civile il fidanzato della 46enne Stefano Tabanelli, il
padre Luciano e una zia. E poi il Comune di Faenza e le
associazioni a tutela delle donne Sos donna, Udi e Gens Nova.
Una sessantina i testimoni chiamati dalle parti a deporre.
Nella prossima udienza la Corte deciderà su sequestro
conservativo e perizia psichiatrica e verranno sentiti i primi
sei testi del Pm. In finale di udienza brevi momenti concitati
quando Arianna ha cercato invano di avvicinarsi alle gabbie per
affrontare Barbieri. In aula, tra gli altri, erano presenti
alcune amiche della vittima, con una maglietta con la foto di
Ilenia stampata sopra.
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