C'è anche una foto che ritrae il
bambino insanguinato trasmessa molto presumibilmente dalla donna
al padre del piccolo in Ungheria tramite una piattaforma social
tra gli elementi d'accusa a carico della quarantaquattrenne
ungherese fermata a Città della Pieve per l'omicidio del figlio
di due anni. L'uomo, alla vista dell'immagine ha allertato tutte
le Autorità, hanno riferito gli inquirenti.
Sono comunque considerati dagli inquirenti "numerosi e
significativi" gli elementi d'accusa raccolti nei confronti
della donna. A suo il pubblico ministero di turno, Manuela
Comodi, ha disposto il provvedimento per omicidio volontario
aggravato nell'ambito dell'indagine condotta dai carabinieri.
Secondo gli inquirenti "la mole degli indizi raccolti"
propende, per una presunta responsabilità della madre del
piccolo, la quale sarebbe l'unica ad aver trascorso le ore
antecedenti all'evento delittuoso con il piccolo.
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