"Siamo di fronte ad un progetto
criminale che sta distruggendo tutta la Sicilia. Non è possibile
assistere a questa devastazione continua che evidentemente
nasconde interessi". Lo afferma Coldiretti Sicilia rilevando
come oltre 1.000 incendi da gennaio costituiscano "una
situazione incancrenita".
"A rischiare non sono solo gli agricoltori ma gli incendi
lambiscono i centri urbani, provocano panico e lo spopolamento
delle aree interne. Complessivamente solo ieri in Sicilia
considerando anche il più piccolo focolaio ci sono stati 135
incendi.
Sono circa 400 gli imprenditori agricoli della Coldiretti che
hanno aderito alla campagna avviata per porre un freno al fuoco
con segnalazioni e azioni di spegnimento ma la situazione è
ormai in piena emergenza e per questo occorre agire con piani
di prevenzione efficaci", prosegue.
"Oltre al costo degli interventi per emergenza, il fuoco
causa la perdita di biodiversità per danni alla fauna e alla
flora con boschi di querce, di faggio, di castagno. Nelle aree
incendiate vengono impedite tutte le attività umane tradizionali
del bosco come la raccolta della legna, dei piccoli frutti, ma
anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono
a settembre decine di migliaia di appassionati a cui si somma la
difficoltà per turismo e agriturismo per calo delle presenze
nelle aree coinvolte", conclude.
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