Risse, insulti, botte e lancio di
oggetti contro gli agenti di Polizia. È ancora alta la tensione
al centro di prima accoglienza per migranti di Monastir. Ieri
notte l'ennesimo episodio di violenza. Un gruppo di ospiti della
struttura si è avvicinato allo stabile in cui si trovavano in
quel momento altri migranti positivi al coronavirus. Tra le due
fazioni prima sono partiti gli insulti, poi alcuni di loro sono
venuti alle mani. È stato necessario l'intervento della Polizia
per placare gli animi.
All'origine della lite ci sarebbe la paura dei non positivi
di essere contagiati. "Gli stessi spazi sono condivisi senza
alcun tipo di reale limitazione da migranti risultati positivi
al Covid-19, e gli altri ospiti quindi temono di essere
contagiati - spiega Vincenzo Chianese, segretario generale di Es
Polizia - Da questa situazione quotidianamente nascono proteste
e momenti di tensione, che nella giornata di ieri sono sfociati
in zuffe violente nell'edificio destinato ai positivi che è
stato assalito da decine di migranti non positivi. Solo la
professionalità dei poliziotti del Reparto mobile ha impedito
che la situazione degenerasse a seguito anche del lancio di
oggetti ricevuto da un foltissimo gruppo di non contagiati".
Da qui un nuovo appello alle istituzioni. "Chiediamo al
prefetto di Cagliari e al ministro dell'Interno Lamorgese di
applicare la legge - chiarisce il segretario provinciale di Es
Polizia, Marco Grandi - trasferendo al più presto possibile in
Cpa o, a seconda dei casi, in Cpr tutti i migranti che man mano
arrivano a Monastir e, comunque, di trasferire immediatamente
tutti gli ospiti risultati positivi al Covid-19".
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